La Polizia di Stato di Ancona ha eseguito quattro custodie cautelari e 12 perquisizioni nei confronti di un sodalizio criminale composto da una famiglia rom di origini abruzzesi.
Nell’inchiesta sono coinvolti anche altri soggetti indagati a vario titolo. Le persone sono ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti riguardanti la sfera patrimoniale, in particolare estorsioni e circonvenzione di incapaci finalizzata alla truffa, nonché delitti contro la persona come le lesioni personali gravi ed aggravate, lesioni come conseguenza di altro delitto, delitti contro la fede pubblica come la sostituzione di persona e reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine è partita lo scorso autunno con il controllo di un’intera famiglia rom di origini abruzzesi, padre, madre e due figli, tutti residenti ad Ancona. I quattro agivano per ottenere l’esclusiva dello spaccio in una delle piazze del capoluogo frequentata dai tossicodipendenti del quartiere. Gli inquirenti hanno ricostruito la rete di estorsioni dell’intero nucleo famigliare, tessuta a danno anche di soggetti appartenenti a fasce deboli, non solo allo scopo di riscuotere il prezzo della droga ceduta. Il sodalizio si era arricchito illecitamente anche grazie all’accensione di finanziamenti i cui pagamenti ricadevano sulle vittime. Su richiesta della procura di Ancona, il gip ha firmato i 4 provvedimenti cautelari nei confronti dell’intera famiglia e 12 perquisizioni, tra le quali quelle a carico di 8 indagati, coinvolti a vario titolo nella vicenda giudiziaria, eseguiti oggi. Il capofamiglia è stato trasferito nel carcere di Pesaro, la moglie in quello di Montacuto, mentre i due figli si trovano ai domiciliari.