Il consigliere regionale PD Antonio Blasioli è il nuovo presidente della Commissione regionale d’inchiesta sulla discarica di Bussi, presieduta da Giovanni Legnini fino alla sua nomina a Commissario governativo sulla ricostruzione e di cui Blasioli è stato parte attiva e operativa sin dall’istituzione.
“A Legnini va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto, al nuovo Presidente il più sincero e soddisfatto buon lavoro – sottolinea il capogruppo Pd in Consiglio Silvio Paolucci – Blasioli non è solo garanzia di serietà e impegno per le istituzioni, ma è una certezza per la comunità di Bussi e abruzzese che tutto quello che si potrà ancora fare attraverso questo organismo verrà attivato di certo fino al compimento della funzione. Un ruolo riconosciuto anche dalla maggioranza e dai colleghi di opposizione che hanno tutti contribuito alla sua designazione e che siamo certi sia la migliore scelta possibile per smuovere azioni attese da 13 anni”.
“Sono felice e onorato di questo ruolo e voglio rivolgere un pensiero e un ringraziamento al Presidente Legnini che ha iniziato dei lavori che sono stati importanti, perché hanno riportato attenzione e iniziative che Bussi attendeva da 13 anni – così il neo presidente Antonio Blasioli – Ringrazio anche i consiglieri che mi hanno sostenuto e dedicato parole di stima, a tutti voglio assicurare che sarà un cammino in continuità, non una ri-partenza, nell’idea di portare subito chiarimenti, impulso e mi auguro risultati. Mi attende un lavoro faticoso e complesso in cui mi caratterizzerà la difesa dell’Abruzzo e il rispetto del principio che chi inquina paga, senza sconti e senza giochetti. La difesa e il diritto al ristoro, il diritto alla salute e il ripristino dello slogan di Regione verde d’Europa non deve essere più offuscato dalla ferita di avere la discarica più grande d’Europa. Ci sono dei fatti nuovi. Dalla sospensione dei lavori della Commissione per il Covid sono arrivanti la sentenza del Consiglio di Stato del 6 aprile scorso, che ha dichiarato Edison soggetto inquinatore delle discariche delle aree 2A e 2B, è una sentenza importante perché non era scontata e testimonia il buon lavoro fatto dalla Provincia di Pescara sotto la guida del Presidente Di Marco; a questa si aggiungono le notizie che abbiamo avuto dal Ministero. La sentenza è un fatto storico e il principio del chi inquina paga ci guiderà nel prosieguo dei lavori della Commissione che si arricchiranno anche delle audizioni di Edison, Solvay, magari del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che ha espresso un parere sul progetto di bonifica e sicuramente anche del Ministero dell’Ambiente, che sarà un invitato importante ai fini del chiarimento sulla procedura di bonifica e sulla permanenza dei fondi stanziati con la L. 10/2011. Colgo l’occasione infine di auspicare che nei lavori di controllo che ci spettano quale Commissione d’inchiesta, dovremo essere bravi a inserire anche un lavoro di promozione di una legge sulle bonifiche, che servirà al Ministero non solo per Bussi, ma per tante altre situazioni d’Italia e che consentirà di effettuare la bonifica e poi rivalersi del soggetto inquinatore. Potremo dare a questa legge anche il nome di “legge Bussi”, per la storia del sito e per l’importanza che avrebbe nel panorama legislativo nazionale. Fatto è che Bussi, i cittadini abruzzesi e quanti vivono sul Tirino, sul Pescara e sul nostro mare non possono più aspettare e devono essere tutelati”.
Intanto a margine della seduta della Commissione regionale d’Inchiesta sul SIN di Bussi, interviene il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi, componente della Commissione, in merito al prosieguo dei lavori:
“In queste ultime settimane ho assistito a una rincorsa continua da parte della Giunta regionale Lega-FDI-FI, accompagnata dal Sindaco di Bussi, a rilasciare dichiarazioni con lo scopo unico di attaccare il Ministero dell’Ambiente riguardo alle ultime vicende sulla bonifica del SIN. Nessuna parola, invece, hanno scelto di spendere nei confronti del soggetto responsabile dell’inquinamento dell’area, identificato da una sentenza del Consiglio di Stato, che è Edison. Ciò conferma, una volta di più, come questo centrodestra sia debole con i forti e forte con la propaganda. Io ritengo che ci sia un principio fondamentale che deve essere difeso con ogni mezzo: chi inquina paga. E deve pagare fino all’ultimo centesimo. Per questo, invece di inviare un documento condiviso indirizzato al Ministero, come proposto dal Consigliere di FDI Testa, è il momento che il Consiglio regionale unisca le forze contro chi è stato riconosciuto come detentore della responsabilità dell’inquinamento della nostra terra. Questo è l’unico gesto di lealtà verso gli abruzzesi, per dare un forte senso di legalità all’interno della nostra Regione. Non può passare sempre il concetto che i colossi industriali, attraverso ricorsi, che sembrano avere come principale funzione di ritardare i tempi di bonifica, possano fare il bello e il cattivo tempo con il nostro territorio. E se non è la politica la prima a dare un forte segnale, non capisco a quale scopo gli esponenti di questa maggioranza continuino a sedere nelle Istituzioni”.
Prosegue poi Marcozzi: “Ciò che mi aspetto da chi invoca la lealtà all’interno di Regione Abruzzo, sono fatti concreti, come quelli che il MoVimento 5 Stelle ha fatto fin dall’inizio della sua prima legislatura in Consiglio regionale. Ad esempio, negli ultimi sei anni, ho firmato e depositato in Procura 5 esposti, anche contro Edison evidentemente, sulle varie carenze emerse dalla vicenda di Bussi, dall’inquinamento persistente alla mancata bonifica. Col taglio dei nostri stipendi, abbiamo finanziato la produzione di un documentario che abbiamo portato in tutta Italia per far conoscere la vergogna del caso Bussi e, inoltre, abbiamo finanziato un concorso di idee per trovare una possibile destinazione futura all’area. Finora invece, a parte le conferenze stampa e i post su Facebook, da questa maggioranza non abbiamo ancora visto quel cambio di passo tanto propagandato e mai realizzato”.
“Entrando poi nella stretta attualità – continua – rinnovo il mio invito al nuovo Presidente della Commissione Antonio Blasioli, a cui va il mio più sincero augurio di buon lavoro, a convocare il Sottosegretario Morassut in audizione. Questo ci permetterà di sederci tutti a un tavolo per analizzare la situazione e trovare un indirizzo comune alla bonifica. Già il fatto che lo stesso Morassut abbia confermato che i 50 milioni di euro destinati al SIN, rimarranno a disposizione del Sito anche con l’annullamento della gara per la bonifica delle aree 2A e 2B, è un segnale positivo. Ciò significa che saranno a disposizione fondi per intervenire anche in altre zone del SIN dal momento che, voglio ricordare, quelle aree ne rappresentano solo una piccola porzione”.
“Adesso – conclude – mi aspetto che, proprio per il senso di lealtà istituzionale, si uniscano le forze contro il responsabile dell’inquinamento, cioè Edison, invitando l’azienda ad assolvere al proprio dovere invece di perseguire un modus operandi che sembra essere indirizzato esclusivamente alla dilatazione dei tempi dei processi. Io ritengo che nessuno possa essere al di sopra delle regole nel nostro Stato, ed è un dovere della politica dare il buon esempio, rivalendosi sui reali colpevoli piuttosto che sulle istituzioni. Quello che sta facendo la Giunta Marsilio è portare avanti una campagna propagandistica permanente che predilige il consenso facile ai risultati concreti. Da parte nostra la lealtà istituzionale non mancherà mai, ma è il momento che il centrodestra inizi a scegliere bene su chi rivalersi, leggendo le carte, non i sondaggi”.