I Carabinieri di Avezzano hanno scoperto una falsa invalida di 44 anni ed hanno arrestato un medico marsicano.
Invalida al 100%, costretta su una sedia a rotelle, incapace di parlare e muovere un braccio ma solo davanti alla commissione medico-legale, perché in realtà stava benissimo: una donna di 44 anni, di Ortucchio, vittima di un ictus cerebro-vascolare nel 2014, aveva sfruttato la patologia per simulare gravissime conseguenze e ottenerne così, dal novembre 2014, due assegni mensili di 279 e 512 euro, rispettivamente per invalidità civile e accompagnamento. La donna, ufficialmente costretta su una sedia a rotelle, inibita nel linguaggio e con un braccio paralizzato, non ha però convinto gli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Avezzano i quali, a seguito di un mirato e duraturo servizio di osservazione e pedinamento, completato da attività di tipo tecnico, hanno fatto la sorprendente scoperta: la donna parla perfettamente, cammina, guida la propria auto, sale le scale, insomma sta bene e svolge autonomamente le attività della vita quotidiana. A fronte della scoperta l’Arma ha mirato la propria attività a capire come la 44 enne potesse aver ingannato la Commissione preposta (ASL e INPS) al suo giudizio medico. Da qui un ulteriore sviluppo: la donna non agiva da sola ma in collaborazione con il proprio medico il quale, consapevole del reale positivo quadro clinico, recitava con la stessa in una spregevole e lucrativa messa in scena. I servizi di osservazione, compiuti tra l’altro per due volte in occasione delle visite collegiali alle quali l’indagata veniva sottoposta dall’INPS, hanno palesato che la carrozzella utilizzata per la sceneggiata dalla donna, era spinta proprio dal consapevole medico di base, un 57 enne di Pescina, il quale incontrata la donna iniziava la recita, la faceva accomodare cominciando a comunicare con lei a gesti, la presentava alla Commissione come visibilmente disabile, per poi risalutarla, a debita distanza dalla struttura previdenziale, nuovamente sulle sue gambe, in grado di parlare e di stringere la mano con quell’arto che poco prima fingeva paralizzato.