Forse c’è ancora una chance per mettersi l’anima in pace… fiscale: gli Abruzzesi intenzionati a sanare i propri debiti erariali, come i bolli auto non pagati, possono ancora sperare. Appello ai parlamentari.
Sperare è lecito, purché chi di dovere, onorevoli e/o senatori, si facciano carico di rappresentare la palese ingiustizia e magari anche di suggerire una possibile soluzione. Un aiuto in tal senso viene richiesto anche al neo presidente della Regione, Marco Marsilio, che potrebbe perorare la causa.
Ripercorriamo l’ordine dei fatti:
le novità contemplate dalla cosiddetta pace fiscale in materia di regolarizzazione dei debiti nei confronti del fisco figura anche la rottamazione-ter che comprende anche alcune agevolazioni sui bolli auto non pagati negli anni dal 2000 al 2017. Il provvedimento è stato varato dal Governo per consentire a tutti i contribuenti con debiti pendenti di riappacificarsi con il fisco attraverso misure e soluzioni agevolate.
Purtroppo i
“Con la definizione agevolata dei carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017, la cosiddetta rottamazione ter, il Governo ha dato la possibilità a chi voglia mettersi in regola di pagare il carico dovuto senza le sanzioni o gli interessi di mora intervenuti successivamente. I carichi affidati presi in considerazione dalla recente legge sono sono quelli trasmessi, nell’arco temporale 2000/2017, all’agente della riscossione e, quindi, usciti dalla disponibilità dell’ente creditore. Per dirla più semplicemente, parliamo di debiti per i quali il contribuente si è già visto recapitare la cartella dall’Agenzia delle entrate-Riscossione, la ex Equitalia, o dalla società alla quale l’ente pubblico ha affidato il recupero del credito, che in Abruzzo è la Soget”.
Al momento della discussione del Decreto Legge sulle semplificazioni era stato proposto un emendamento che, se approvato, avrebbe esteso anche alle società di riscossione private l’obbligo di aderire alla rottamazione-ter. Purtroppo, avendo il Governo posto la fiducia, tutti gli emendamenti sono caduti e ancora oggi, in pratica, gli Abruzzesi che non hanno pagato il bollo non possono fruire dei benefici del decreto legge 119 del 23 ottobre 2018, che ha introdotto lo “Stralcio” (ossia l’azzeramento) dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010 e la riduzione dei bolli successivi, decurtati di more e sanzioni.
Ora si spera in un’altra occasione, ma occorre agire subito, predisponendo un emendamento analogo al “decretone”, provvedimento attualmente in discussione al Senato e che include quota 100 e reddito di cittadinanza. Martedì scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti e sono molti i temi su cui i parlamentari proveranno a intervenire. I cittadini abruzzesi, che non ci stanno ad essere considerati diversi di fronte alla legge, invocano i parlamentari affinché predispongano un nuovo emendamento utile.
Come nella precedente occasione, abbiamo chiesto un parere al dottore commercialista Luca Del Federico:
“L’opportunità c’è, bisognerebbe inserire l’emendamento tra “le misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale”.