“Verità sulla strage dell’Aquila del 6 aprile 2009”: sono le parole riportate su uno striscione che il consigliere comunale di “Appello per L’Aquila che vogliamo”, Vincenzo Vittorini, ha esposto questa mattina in consiglio comunale.
Un gesto per chiedere l’attenzione di tutta la città nei confronti della battaglia processuale che vede coinvolta la Commissione Grandi rischi, l’organo consultivo della presidenza del consiglio dei minsitri che si riuì all’Aquila una settimana prima della scossa che ha devastato la città e accusata dalle parti civili di essere responsabile della morte di molte persone la notte del 6 aprile 2009. Il 30 marzo, giorno dell’anniversario della riunione della commissione Grandi rischi, si terrà una manifestazione all’auditorium del parco del castello “per ricostruire – dice Vittorini che nel sisma ha perso la moglie e la figlia – la verità sulla vicenda”.
Si manifesterà portando il simbolo di una rosa, “con dignità, affinché l’indifferenza e la prepotenza e il silenzio di alcuni – e le operazioni mediatiche di altri – non insabbino la storia della città dell’Aquila, una storia duramente colpita dalla tragedia del 6 aprile 2009, quando il terremoto portò via 309 persone”, spiega Vittorini.
E’ questo il senso della manifestazione organizzata dalle associazioni aquilane che riuniscono i familiari delle vittime, tra cui Vincenzo Vittorini, Maurizio Cora, Pier Paolo Visione e Massimo Cinque, che nel sisma hanno perso figli, mogli, fratelli. Una manifestazione per mantenere viva l’attenzione locale e nazionale su una vicenda – quella definita dai familiari delle vittime del sisma “la strage dell’Aquila” – che sta scivolando nell’oblio e nella contraddizione.
“Vogliamo anche sollecitare la città a partecipare di più, a essere presente attivamente accanto ai familiari delle vittime nei processi penali legati alla Grandi rischi – ha detto il consigliere comunale – anche perché è una storia che riguarda tutti”. Lo scopo della manifestazione, spiega Vittorini è anche un altro: quello di non permettere alla giustizia italiana di dimenticare e di insabbiare la strage dell’Aquila. Parole dure, destinate a far discutere. L’ex capo della Protezione civile Bertolaso per due volte ha annunciato di voler rinunciare alla prescrizione del processo in cui è coinvolto (il cosiddetto procedimento “Grandi rischi bis”, fatto slittare dal giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Grieco al 21 giugno prossimo, a quattro mesi appunto dalla prescrizione, tra immense polemiche da parte dei familiari delle vittime). “Che venga a formalizzare la rinuncia – ha concluso Vittorini – e la smetta di portare avanti operazioni mediatiche”.