Dopo quattro anni dalla scomparsa di Donatella Grosso a Francavilla, il Tribunale di Chieti ha dichiarato la morte presunta.
Il Tribunale di Chieti ha dichiarato la morte presunta di Donatella Grosso, la trentenne scomparsa da Francavilla al Mare nella notte fra il 26 e il 27 luglio del 1996, della quale non è stata mai trovata alcuna traccia. Erano stati i familiari a rivolgersi ai giudici quattro anni fa chiedendo la dichiarazione di morte presunta e, lo scorso 17 dicembre la madre della ragazza, Maria Catena Melita, era comparsa personalmente in Tribunale a Chieti in occasione dell’udienza conclusiva. L’avvocato Roberta Tranchita che unitamente al collega Giacomo Frazzitta segue le vicende della famiglia Grosso ha dichiarato:
“Dopo quattro anni il procedimento giunge al termine con una sentenza che accoglie pienamente il ricorso avanzato dalla signora Melita. E’ un procedimento che avrebbe potuto essere e molto più snello se non ci fosse stata la ferma opposizione di un investigatore privato di Pescara, che asserendo di possedere elementi utili a sostenere l’esistenza in vita di Donatella, si è contrapposto in maniera infondata all’accoglimento della domanda da parte del Tribunale. Le risultanze investigative che questi ha prodotto sono state attentamente vagliate dal Tribunale e giudicate non sufficienti a ritenere come possibile l’esistenza in vita della signora Grosso. Sono molto soddisfatta del risultato ottenuto perché dopo quattro anni si chiude una tortuosa vicenda giudiziaria e consente alla signora Melita di dare un assetto giuridico alla propria gestione patrimoniale che non si era potuta definire per effetto dell’incertezza determinata proprio dalla scomparsa della figlia”.