Cibi scaduti e mancato rispetto dell’igiene, i carabinieri del Nas di Pescara chiudono ristoranti etnici anche in Abruzzo.
Cibi scaduti, scongelati e ricongelati, mancato rispetto delle norme igieniche, etichette incomprensibili, importazioni vietate. Ben vengano le cucine etniche, a tutti piace il sushi, ma “all you can eat” non può fare rima con rischio di intossicazione alimentare: le regole valgono per tutti. Non si mette a rischio la salute dei cittadini con pratiche illegali per mantenere i prezzi stracciati. Spesso manca la conoscenza del nostro sistema di regole che è tra i più avanzati a livello mondiale e su questo bisogna lavorare. Grazie ai nostri Carabinieri del Nas che fanno luce su un settore in grande espansione e di grande richiamo soprattutto per le generazioni più giovani. A tutela di tutti sia ben chiaro che etnico non deve far rima con fuorilegge” dichiara il ministro della Salute, Giulia Grillo.
In Abruzzo, in linea con i dati nazionali, sono stati sanzionati 9 ristoratori, su 14 ispezioni, per violazioni penali, sanitarie e amministrative. In 4 casi i NAS di Pescara hanno accertato che la somministrazione degli alimenti era, per qualità, diversa da quella dichiarata al consumatore a cui, spesso, veniva celato l’originario stato fisico “congelato” dei prodotti ittici serviti nei ristoranti e tavole calde (due casi nel teramano, uno nel pescarese e uno nel chietino). Due chiusure per gravi carenze igienico sanitarie nel chietino e nel teramano. Sequestrati e avviati a distruzione kg. 220 di alimenti ittici, privi di tracciabilità. Sanzioni amministrative elevate per un totale di circa 30 Mila euro per le carenze in tema di igiene, autocontrollo e rintracciabilità.