Salgono a 18 i decessi alla Rsa don Orione di Avezzano. Intanto il sindaco, Gianni Di Pangrazio, si appella alla Protezione Civile e alle istituzioni: “Siamo in emergenza, l’ospedale è sotto pressione, abbiamo bisogno di strutture e di una macchina per i tamponi.”
Il primo cittadino parla di una situazione difficile per un ospedale che serve decine di migliaia di persone. Il drive in per i tamponi è stato spostato dal pronto soccorso al centro smistamento merci per non intasare la zona del presidio ospedaliero ma la situazione è di emergenza. Il sindaco chiama in causa le istituzioni, il Covid non si ferma e in tanti si rivolgono alle strutture sanitarie per i tamponi. Intanto, oltre alla Rsa don Orione di Avezzano, dove continuano ad aumentare i decessi, si è aperto un altro focolaio anche in una struttura sempre assistenziale di Trasacco. Il sindaco ha nominato un assessore addetto alla emergenza Covid poiché metà della popolazione della provincia dell’Aquila ricade sul territorio sanitario di Avezzano. Di Pangrazio si appella alla Protezione Civile perché servono presidi appositi, “Fate presto!”, il grido di appello. Sono state poste delle tensostrutture momentaneamente, una zona grigia, nei pressi dall’ospedale, per far sì che non ripeta il tragico caso dell’uomo deceduto in auto in attesa fuori dal pronto soccorso. Ma il sindaco taglia corto e afferma che la situazione è seria e occorrono soluzioni definitive per tutto il popolo marsicano.