Covid: San Valentino da asporto nell’Abruzzo bicolore

Un esempio di menu da asporto per San Valentino

Che sia rossa o arancione la zona di appartenenza, nell’Abruzzo bicolore il pranzo di San Valentino si celebra solo da asporto o a domicilio, dal ristorante a casa propria.

 

Da oggi il rosso delle province di Pescara e Chieti e l’arancione di quelle di Teramo e L’Aquila riportano in vigore ciò che nel (breve) periodo in zona gialla abbiamo dimenticato. Di certo il trionfo dell’asporto e della consegna a domicilio rappresentano un’opportunità, ma non possono bastare a coprire tutte le spese di gestione di un locale. Considerato passato e presente, e guardando al futuro, i ristoratori abruzzesi sono molto preoccupati per i mancati introiti di quest’anno funestato dalla pandemia, un anno in cui l’odierna impossibilità di aprire i ristoranti nel giorno di San Valentino è solo l’ultima delle brutte notizie.

Secondo Gianni Taucci, direttore di Confesercenti Pescara:

 

“Questi continui cambi di colore stanno frastornando gli esercenti. Dopo questa nuova zona rossa diventano più che mai necessari i ristori della Regione, visto che molti titolari di attività avevano riassunto personale che ora tornerà in cassa integrazione”.

 

I ristoratori sottolineano che, avendo già fatto la spesa in virtù delle prenotazioni ricevute, la merce acquistata rischia di finire nella spazzatura. Insomma, la festa degli innamorati 2021 è già candidata ad essere ricordata come la beffa di San Valentino.

Sull’argomento è intervenuta anche Fipe-Confcommercio, la nota è stata diffusa dopo le ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza:

“È inaccettabile: bar e ristoranti di Toscana, Liguria, Abruzzo e provincia autonoma di Trento hanno appreso con pochissimo preavviso del  provvedimento che blocca le loro attività. Turni di lavoro già organizzati per migliaia di lavoratori e decine di migliaia di clienti prenotati appesi a decisioni ufficializzate a poche ore dalla scadenza, a testimonianza dell’assoluta mancanza di attenzione e rispetto verso chi, con fatica, cerca di resistere ad una crisi senza precedenti. A questo si devono aggiungere decine di milioni di euro di prodotti alimentari già acquistati che finiranno nella spazzatura. Inaccettabile ufficializzare i provvedimenti con una manciata di ore di preavviso, come peraltro segnalato anche dai governatori delle regioni interessate, tra cui Toti, che ha fatto nel pomeriggio un’istanza al ministro Speranza per far partire l’ordinanza da lunedì 15”.

Marina Moretti: