“Sostegno al Governo regionale sul piano di riordino della sanità che tiene conto delle esigenze del territorio”, così l’assessore Mauro Febbo.
“Questo Governo regionale non deve sciogliere nessun dubbio sul futuro della sanità Regionale ed in particolar sui Dea di secondo livello. Soprattutto non bisogna continuare a fare una inutile demogogia e soprattutto confusione”. Questa la risposta dell’assessore regionale Mauro Febbo alle ultime dichiarazioni del Pd, dei 5stelle e anche della Consulta pescarese relativamente all’istituzione del DEA di II livello chiesto per Pescara.
“Mi spiace – spiega Febbo – leggere ancora dichiarazioni fuori luogo e forvianti attraverso posizioni anacronistiche. Innanzitutto si evidenziano diverse “inesattezze e imprecisioni”, sia da parte delle opposizioni regionali, ricordo maggioranza giallo-rossa al Governo centrale, sia da parte della Consulta pescarese, nei contenuti programmatori e sui dati relativamente ai riferimenti normativi, giuridici e prestazionali del DM 70/2015, mentre sarebbe importante ed opportuno continuare a lavorare in modo che i tutti Presidi Ospedalieri regionali possano alzare il livello delle proprie prestazioni. Oggi è necessario rispondere ai bisogni sanitari diffusi delle popolazioni di riferimento ed evitare quindi il costante ripetersi di una mobilità passiva (che vuol dire tanti nostri cittadini costretti a curarsi in altre Regioni) spaventosa, di cui sono stati responsabili le precedenti Direzioni delle Asl e quindi il precedente governo regionale. Basti pensare come solo per l’anno 2018 per la mobilità passiva si è registrato un passivo di ben 66 milioni e 235 mila euro, che andremo a pagare a livello ministeriale anche in perdita di posti letto nella ripartizione con le altre Regioni.
Come sempre ho sostenuto – continua Febbo – una buona e concreta sanità regionale deve occuparsi di tutti i cittadini, ovunque residenti, e lo deve fare nel migliore dei modi. Una semplicista e rigida applicazione del DM 70/2015, oggi contestata da chi l’ha difesa quando era al governo regionale ed da chi oggi siede al governo nazionale da oltre 18 mesi non riuscendo a modificarla, non da risposte ad una Regione come la nostra dove gran parte del territorio è stato martoriato da ben due terremoti e morfologicamente complicata nel sistema viario reso ancora più impraticabile da un dissesto idrogeologico insopportabile ed inarrestabile. La proposta portata al Tavolo Ministeriale dall’assessore Verì, condivisa dal Governo Regionale e dalla maggioranza nella sua interezza, risponde invece alle esigenze dei territori che negli anni chiedono di cambiare direzione e di dare risposte sanitarie in termini di servizi ed efficienza. Sanità diffusa di qualità e omogeneita’ nei servizi ovviamente anche nelle emergenze-urgenza su tutto il territorio.
L’aver riaffermato la centralità e peculiarità qualitativa dei 4 grandi Ospedali, con l’arricchimento di quelli individuati come “stabilimenti” o riconosciuti di Area disagiata e specialista rispondono a ciò che questo Maggioranza chiede al Governo nazionale dopo anni di sacrifici e di risanamento. Ci aspettiamo pertanto che tutte le forze presenti in Consiglio regionale sostengano la proposta e non si chiudano in una inutile contrapposizione “diversificata” sui territori e per convenienza di “appartenenza”. Il piano presentato – conclude Febbo – è quello che da anni chiedono le comunità abruzzesi “.