Festa della Repubblica: tante le iniziative, anche in Abruzzo e non solo nei quattro capoluoghi di provincia, per il 71 esimo anniversario della fondazione.
C’erano anche i sindaci abruzzesi dei comuni colpiti dal terremoto assieme agli altri primi cittadini delle regioni interessate dal sisma, in prima fila, tra i 400 sindaci che, con il presidente Mattarella, a Roma, hanno preso parte alla parata del 2 giugno per la Festa della Repubblica italiana. Proprio il capo dello Stato, aveva affermato che la ricostruzione deve essere una priorità. E per festeggiare i 71 anni della nostra Repubblica, tante le manifestazioni in Abruzzo che hanno riguardato non solo i quattro capoluoghi di provincia, ma anche i centri più piccoli della nostra regione. Su tutti, oggi, sventola il Tricolore e risuonano le note dell’Inno di Mameli e Michele Novaro, quest’ultimo forse poco citato che ha composto la musica del nostro Canto comune. A Chieti, il prefetto Antonio Corona, ha voluto una festa di compleanno tra la gente e per la gente, coinvolgendo soprattutto i più piccoli i quali hanno portato una torta manco a dirlo tricolore, per la nostra Repubblica. Il l 2 giugno 1946, il referendum a cui furono chiamati gli Italiani e le Italiane, sancì il passaggio dell’Italia da un sistema politico monarchico a uno repubblicano. In quei due giorni (si votò anche il 3 giugno) andarono alle urne, per la prima volta, le donne. Oggi, a L’Aquila, Pescara, Teramo, Chieti come nelle altre città grandi e piccole d’Abruzzo, le iniziative all’insegna della riflessione, dei discorsi istituzionali, delle onorificenze, soprattutto dei valori riscoperti da cittadine e cittadini, della “Res publica”, la “cosa”, preziosa appunto, di tutti.
Anche quest’anno, a Pescara, i festeggiamenti per l’anniversario di fondazione della Repubblica si articoleranno in due momenti celebrativi: in Piazza Garibaldi, alle ore 10.30, avrà inizio la cerimonia della resa degli onori e la deposizione delle corone innanzi al Monumento ai Caduti, mentre, a partire dalle ore 11.30, in Piazza della Rinascita, si svolgerà la seconda parte della cerimonia.
Il salotto cittadino ospiterà l’alzabandiera, la lettura del messaggio del Capo dello Stato e i messaggi istituzionali, cui seguiranno gli interventi degli studenti del Liceo Classico “G. D’Annunzio”, del Liceo Scientifico “G. Galilei” e dell’Istituto Tecnico “Tito Acerbo” che proporranno le loro riflessioni sul significato e sul valore della ricorrenza. Nel corso della cerimonia il Prefetto di Pescara, Francesco Provolo, consegnerà, ai rispettivi familiari, le“Medaglie della Liberazione” concesse dal Ministro della Difesa ad Antonio Colangeli, di Farindola, e alla memoria di Giuseppe Sereno, già residente a Penne, nonché le onorificenze “Al Merito della Repubblica Italiana”, conferite dal Presidente della Repubblica ad alcuni cittadini. La cerimonia sarà arricchita dalla presenza del Coro dell’Ateneo “G. D’Annunzio” di Chieti -Pescara “UdAInCanto”, presieduto dalla professoressa Carmen Della Penna e diretto dal M° Giacinto Sergiacomo.
In occasione del 71 esimo anniversario della Proclamazione della Repubblica, a L’Aquila, questo è il programma per celebrare la ricorrenza. Alle ore 10.30, alla Villa Comunale, si terrà la cerimonia dell’Alzabandiera, con l’esecuzione dell’inno nazionale. A seguire si renderà l’omaggio ai Caduti , con la deposizione di una corona al monumento che ne commemora il sacrificio, sottolineato dall’esecuzione del Silenzio. Si darà quindi lettura dei messaggi del presidente della Repubblica e del Ministro della Difesa, preceduti da una breve riflessione sul significato della ricorrenza da parte di uno studente, e della preghiera per i Caduti. La cerimonia si concluderà con la consegna delle medaglie d’onore, conferite a deportati e internati nei lager nazisti, e delle onorificenze al merito della Repubblica italiana.
A Teramo, la cerimonia pubblica ufficiale, a partire dalle 10.00 in viale Mazzini, presso il Monumento ai Caduti. Saranno 2 le Medaglie d’Onore e 15 le onorificenze dell’Ordine “Al merito
della Repubblica Italiana” conferite a cittadini teramani.
Il prossimo 2 giugno, la cerimonia pubblica ufficiale del 71° Anniversario della nascita della
Repubblica italiana si svolgerà, come di consueto, presso il Monumento ai Caduti di Viale
Mazzini in Teramo, alla presenza delle massime Autorità della provincia. Come da programma, i momenti celebrativi avranno inizio alle ore 10.00 e prevedono, tra l’altro: la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti, la lettura da parte del Prefetto di Teramo del Messaggio del Capo dello Stato, i saluti del Sindaco del Comune Capoluogo e del Presidente della Provincia, la consegna delle Medaglie d’Onore, una delle quali “in memoria”, la consegna dei diplomi di conferimento delle onorificenze dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”. Il Prefetto Graziella Patrizi consegnerà le Medaglie d’Onore, destinate ai cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti, ad Antonio Giorgini di Castellalto ed “in memoria” ai familiari di Pietro Trimarelli. Sono 15 i residenti in provincia di Teramo che sono stati insigniti delle onorificenze dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana.” Quest’anno sarà il Comune di Civitella del Tronto a ricevere il tradizionale medaglione realizzato, in occasione della Festa della Repubblica, dagli studenti del Liceo Artistico Statale “F. A. Grue” per il Design di Castelli e recante lo stemma della Repubblica italiana e l’emblema del Comune.
Anche Chieti, diverse le iniziative organizzate dalla Prefettura, illustrate dal prefetto Antonio Corona, con Comune di Chieti, Provincia, Camera di Commercio IAA, Ufficio Scolastico provinciale, Istituto di Istruzione Superiore “U. Pomilio”, Teatro Marrucino, unitamente allo sponsor Honda Italia stabilimento di Atessa. Già la giornata di ieri è stata caratterizzata da manifestazioni per celebrare la fondazione della Repubblica Italiana. Oggi, 2 giugno, il clou con l’iniziativa chiamata “…tra la gente” nei luoghi della città, con inizio alle ore 9.30 dinanzi alla Prefettura-Palazzo del Governo, piazza Umberto I per proseguire e poi concludersi al Monumento ai Caduti (Villa Comunale). Questo il programma: ore 9.30 inizio manifestazione con composizione e avvio corteo; ore 10.15 circa arrivo corteo e continuazione manifestazione, fino alla conclusione.
Ma tante altre sono le manifestazioni all’insegna del nostro Tricolore, in diversi centri grandi e piccoli d’Abruzzo, per festeggiare i 71 anni della Repubblica Italiana.
LA STORIA DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Il 2 giugno 1946, il referendum a cui furono chiamati gli Italiani e le Italiane, sancì il passaggio dell’Italia da un sistema politico monarchico a uno repubblicano. In quei due giorni (si votò anche il 3 giugno) votarono per la prima volta anche le donne: fu la prima volta nella storia italiana in cui si svolsero delle votazioni a suffragio universale. I risultati del referendum vennero resi noti il 18 giugno 1946 e quel giorno la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana: a favore della repubblica si erano espressi 12.718.641 di italiani, a favore della monarchia erano stati 10.718.502 (le schede nulle o bianche furono invece 1.498.136). Il referendum mise così fine al Regno d’Italia che dal 1861, data dell’unificazione, per 85 anni, era stato guidato dalla famiglia reale dei Savoia, e fece nascere la Repubblica Italiana. L’Italia passò in questo modo da una monarchia costituzionale a una repubblica parlamentare. Il 2 e 3 giugno furono le prime elezioni dopo 22 anni di regime fascista (le ultime erano state nel 1924). Agli elettori, tutti i cittadini italiani di ambo i sessi e maggiorenni cioè, all’epoca, d’età superiore a 21 anni, furono date due schede. La prima per il referendum istituzionale e la seconda per l’elezione dei deputati dell’Assemblea Costituente, l’organo che avrebbe avuto il compito di redigere la nuova carta costituzionale secondo l’orientamento emerso dal referendum. A seguire, il 1° luglio Enrico De Nicola venne nominato primo presidente della Repubblica Italiana, Alcide De Gasperi fu il primo presidente del Consiglio e il 1° gennaio 1948 entrò in vigore la nuova Costituzione della Repubblica Italiana. Si decise fin da subito di celebrare la Festa della Repubblica in occasione dell’anniversario del referendum (e non della proclamazione), ma dal 1977 al 1999, a causa della crisi economica della fine degli anni ‘70, è stata spostata alla prima domenica di giugno, per non perdere alcun giorno di lavoro. Come è consuetudine, il cerimoniale ufficiale della Festa della Repubblica prevede che il Presidente della Repubblica deponga una corona d’alloro in omaggio al Milite Ignoto, all’Altare della Patria. Lungo i Fori Imperiali, sempre a Roma si svolge poi la sfilata delle forze armate. Il 2 giugno è una delle giornate in cui è più facile ascoltare l’inno nazionale detto Inno di Mameli ma che in realtà si chiama Canto degli italiani ed è stato composto, nella parte musicale, da Michele Novaro.
Oggi è la festa delle forze armate!Sono un italiano sincero, amo la storia, anche se, a volte, ci ha regalato momenti e periodi tristi in ogni epoca! Sentire, però, la canzone del Piave e fermarsi al punto “il Piave mormorò, non passa lo straniero” mi rende estremamente triste! Purtroppo lo straniero in due millenni di fatti che la storia, attraverso documenti certi, non quelli “corrosi” da mire politiche di parte, è sempre passato e lo sta facendo anche oggi! Anche Dante e Petrarca l’hanno sottolineato, grazie alla presenza di scarso coraggio o di una ricca stupidità diffusa tra gli italiani! Anche oggi l’Italia vanta la presenza di politici e di molti cittadini che “scarsamente”dimostrano di amare questa bella Nazione! Forse non meritiamo il patrimonio storico-artistico che abbiamo, che molto spesso è abbandonato al degrado e alla rovina lenta ma distruttiva! Qui come la canzone del Piave dice l’Italia è”penetrata” e sconvolta non solo a Nord attraverso questo glorioso fiume, ma anche e soprattutto a Sud! C’è enorme tristezza quando si sentono fanfare che propongono l’Inno di Mameli o quella del Piave! Ricordiamoci dei nostri avi che sono morti per difendere i n/s confini: forse, a ben vedere, sono morti inutilmente, come credo! David