La discussone in Senato di domani 4 giugno dell’emendamento sul Commissario straordinario rappresenta un passo importante verso la soluzione definitiva per la sicurezza del Sistema Gran Sasso.
E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’ Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Il Sistema Gran Sasso, si legge ancora, rappresenta una risorsa inestimabile che va preservata in tutte le sue parti: l’acquifero e la rete acquedottistica che serve il nostro territorio, un’infrastruttura stradale di collegamento strategico per l’Italia e i nostri laboratori che rappresentano un’eccellenza scientifica a livello internazionale, capaci di attrarre risorse economiche e persone da tutto il mondo. Come INFN, quindi, abbiamo auspicato e sosteniamo pienamente un intervento governativo come via maestra per affrontare efficacemente la questione. Essa richiede, infatti, un coordinamento per l’armonizzazione degli interventi da fare, e il reperimento delle risorse necessarie alla loro realizzazione, chiaramente ingenti per la complessità del Sistema, che devono essere entrambi attuati a livello nazionale.
In particolare, riteniamo che l’individuazione di un Commissario straordinario, con ampi poteri e risorse adeguate che prenda in carico il progetto nel suo complesso con il supporto di una struttura solida e partecipata, e una Cabina di coordinamento presieduta dalla Regione Abruzzo, con il coinvolgimento delle Istituzioni territoriali e nazionali, a garanzia di tutte le competenze tecniche e amministrative necessarie e a garanzia della partecipazione attiva delle parti coinvolte e del territorio, consentirà di arrivare in modo efficace e condiviso alla soluzione definitiva.
Dobbiamo essere consapevoli che il Sistema Gran Sasso è un unicum al mondo e come tale va preso in cura e tutelato. La sua complessità ne determina da un lato la preziosità e dall’altro la delicatezza: per la sua salvaguardia e gestione non si può prescindere da questo fatto, che richiede specificità di intervento dal punto di vista tecnico e normativo. Siamo certi, si legge infine nel documento, che la soluzione individuata porterà alla piena e definitiva messa in sicurezza dell’intero Sistema, dimostrando che tutela dell’ambiente, infrastrutture di comunicazione e ricerca scientifica possono coesistere in sicurezza e nel rispetto reciproco: è questo l’obiettivo, realizzabile con impegno e collaborazione, che deve essere perseguito e difeso da tutti come un valore e un bene comune.