Esasperati i lavoratori della Honeywell di Atessa, in corteo oggi pomeriggio, per manifestare tutta la preoccupazione che riguarda 420 famiglie: occupano la superstrada Val di Sangro.
Corteo di protesta oggi alla Honeywell di Atessa contro il rischio di chiusura dello stabilimento produttrice di turbo compressori, i cui 420 dipendenti sono in sciopero ad oltranza dal 18 settembre scorso. Alle 15.15 circa 500 partecipanti si sono mossi in protesta con l’intenzione di bloccare la vicina superstrada SS 652 fondovalle Sangro. Al corteo, con raduno avvenuto davanti ai cancelli della Honeywell, partecipano il vice presidente d’Abruzzo Giovanni Lolli, decine di sindaci del comprensorio e numerosi lavoratori di altre aziende giunti per dare sostegno alla vertenza.
“Essere qui era doveroso – dice Lolli – La situazione della Honeywell è molto grave e seria, se è vero che l’azienda vuole privilegiare la produzione in Slovacchia. Vertenza seguita dal Governo e dalla Regione Abruzzo e quindi attendiamo fiduciosi di conoscere, a giorni, le intenzioni dell’azienda. Noi speriamo in buone notizie, ma lo facciamo tenendo gli occhi aperti e la schiena dritta”.
La manifestazione di protesta è stata organizzata per chiedere al Mise la convocazione del tavolo nazionale in tempi stretti.
“È vergognoso verso 420 lavoratori e un intero territorio – dice Dorato Di Camillo della rsu Fim Cisl – che dopo 26 giorni di presidio non abbiamo ancora un tavolo di confronto con la multinazionale. Siamo pronti ad alzare il livello del conflitto”.
Per Luca Caporale, rsu Fiom- Cgil, “Siamo a un punto di svolta. Attendiamo novità all’inizio della prossima settimana per l’apertura della trattativa. Siamo convinti che l’azienda stia iniziando ad avere le prime difficoltà con i clienti per la fornitura dei prodotti”.
Alessio Di Giovanni, rsu Uilm-Uil, aggiunge “Abbiamo necessità urgente della convocazione del tavolo nazionale da parte del ministro Calenda perché le buste paga di 420 lavoratori saranno vuote. Basta sacrifici sulle spalle dei lavoratori”.
Tra i delegati di altre fabbriche sono giunti lavoratori anche da grandi fabbriche quali Sevel, Sapa, Isri, Denso e Pierburg, i cui lavoratori hanno scioperato oggi due ore per turno a sostegno dei colleghi della Honeywell.
“Sul baratro della disoccupazione, 420 famiglie”, così esordisce la nota dei lavoratori della Honewell della Val di Sangro dopo che “l’azienda da un giorno all’altro ha deciso di cessare la produzione di turbocompressori per spostarla in Slovacchia. Il sito, che ha tutti gli indici positivi di redditività, produttività e costo del lavoro contenuto da numerosi incentivi statali e regionali – prosegue il comunicato dei dipendenti – viene smantellato senza pensare al danno sociale che si crea nel territorio per 420 famiglie e altre 400 dell’indotto. A questo i lavoratori hanno risposto con uno sciopero a oltranza, una lotta che va avanti da 20 giorni e per ora è impossibile sapere quando il management franco-americano sarà disponibile a un confronto.”
Il ministro del Mise, Carlo Calenda, ha convocato a Roma un tavolo nazionale per trattare la vertenza della Honeywell di Atessa i cui 420 lavoratori sono in protesta. La notizia è giunta durante il corteo di oggi pomeriggio in svolgimento ad Atessa. Per decisione del Ministro al tavolo entreranno anche i sindacati esclusi da un primo incontro tenuto la settimana scorsa. L’azienda nei mesi scorsi ha comunicato l’intenzione di chiudere la fabbrica per delocalizzarla in Slovacchia.
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