L’Aquila, chiesto rinvio a giudizio per Cialente

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Chiesto rinvio a giudizio per il sindaco di L’Aquila. Cialente, messo nei guai da un’intercettazione telefonica, avrebbe fatto pressioni sulla Ricostruzione.

Era stato lo stesso sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, a diffondere la notizia delle indagini che lo riguardavano. Ora il procuratore Stefano Gallo chiede il rinvio a giudizio sia per lui che per il dirigente del Comune Fabrizio De Carolis. “Ma allora perché non fate lavorare Iannini?” sarebbe questa la frase incriminata pronunciata da Cialente, al telefono con un avvocato di un consorzio di ricostruzione. Le indagini, durate quasi due anni, si erano chiuse a luglio. Il primo cittadino del capoluogo è indagato assieme al funzionario comunale, entrambi per induzione indebita a dare o promettere utilità, la cosiddetta concussione depotenziata, che nel caso di Cialente è contestata in due casi. Nell’ambito della stessa inchiesta era stata già archiviata la posizione di Eliseo Iannini.

Marina Moretti: