Dall’assemblea civica che si è svolta a Paganica, è stato rinnovato un rinnovato forte NO al metanodotto e alla centrale Snam.
L’assemblea, si legge nella nota dei Comitati cittadini per l’ambiente, ha visto una grande partecipazione popolare, con la presenza di esponenti politici, amministratori del territorio, associazioni e comitati.
I lavori – spiegano i promotori – sono stati aperti da Fernando Galletti, Presidente dell’Amministrazione Separata degli Usi Civici di Paganica e San Gregorio, promotrice dell’incontro pubblico. Sono intervenuti, tra gli altri, Giovanni Lolli, Vice Presidente della Giunta Regionale, Pierpaolo Pietrucci, Presidente Commissione Ambiente e Territorio Regione Abruzzo, la senatrice Enza Blundo, il Sindaco del Comune di Pizzoli, Gianni Anastasio, i consiglieri comunali dell’Aquila Ettore Di Cesare e Giustino Masciocco, rappresentanti degli Usi Civici di diverse località limitrofe, i comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona, con la portavoce Giovanna Margadonna e Mario Pizzola e Davide Cacchioni per il Collettivo AltreMenti Valle Peligna. L’Ing. Claudio Panone ha illustrato gli aspetti fortemente problematici della sismicità del territorio aquilano ed ha mostrato le immagini della rottura dell’acquedotto e del metanodotto di Paganica, in seguito al sisma del 6 aprile 2009. Tutti gli interventi che si sono succeduti, sono stati unanimi nel ribadire la necessità di rilanciare la mobilitazione contro un’opera – metanodotto e centrale di compressione – che avrebbe effetti devastanti sul territorio alla luce dei numerosi eventi sismici degli ultimi anni, mesi e giorni e nel sottolineare che è da irresponsabili insistere con il tracciato scelto. La dorsale appenninica, lungo la quale dovrebbe essere collocata l’infrastruttura della Snam, è stata squarciata ripetutamente dalla forza distruttrice della natura che ha prodotto una deformazione di un’area di oltre 1100 Kmq. : una situazione del tutto inedita per gli stessi sismologi che continuano a ripetere che è l’intero sistema di faglie dell’Appennino Centrale che si è messo in movimento, generando una condizione di rischi, la cui gravità ed estensione nessuno è in grado di prevedere per il prossimo futuro. I comitati cittadini di Sulmona e l’Associazione AltreMenti Valle Peligna, hanno evidenziato la mancanza, soprattutto da parte della Regione, di una azione politica forte ed incisiva nei confronti del Governo nazionale che potrebbe autorizzare l’opera in ogni momento; essi hanno chiesto, in maniera chiara e inequivocabile, che la Regione Abruzzo incalzi il Governo affinché il progetto lungo la dorsale appenninica venga definitivamente messo da parte e si studi un tracciato alternativo, dando così attuazione a quanto deciso dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Mentre nell’aquilano, grazie all’impegno delle delegazioni degli Usi Civici, la “questione Snam” torna alla ribalta, coinvolgendo la politica e le istituzioni, a Sulmona e nella Valle Peligna tutto tace. Dopo le delibere adottate lo scorso anno dalla Provincia e dalla nuova Amministrazione comunale di Sulmona, nessuna iniziativa concreta è stata posta in essere da Antonio De Crescentiis e da Annamaria Casini. Torniamo a chiedere ancora una volta che il Sindaco di Sulmona promuova una assemblea pubblica con i Sindaci e le realtà sociali ed economiche del comprensorio, al fine di rilanciare la lotta contro un progetto disastroso che rappresenterebbe un colpo mortale per il nostro territorio.