A Pescara è polemica per la pista ciclabile “arlecchino” realizzata dall’Amministrazione Comunale in via della Pineta, nel mezzo della carreggiata.
I consiglieri comunali del centrosinistra si sono dati appuntamento sulla pista variopinta ed hanno fortemente criticato l’opera.
In particolare, dice Piero Giampietro, capogruppo in Consiglio comunale del PD: “questa è stata una variante che ha avuto dei costi, per poter mantenere i parcheggi come sollecitato da residenti e commercianti i quali, però, ora, sono essi stessi contrari a questa ridda di colori. Inoltre da parte del sindaco e dell’Amministrazione bisogna che ci sia un controllo dei lavori in città, non si può parlare di fraintendimento. Se, ora, come dice il primo cittadino si rimetterà mano alla pista si spenderanno altri soldi e a pagare sono sempre e soltanto i cittadini”.
A criticare aspramente la realizzazione è il consigliere comunale del Pd Marco Presutti:
“Pubblico su Facebook due foto agghiaccianti di viale della Pineta dove si vede lo spazio nero tra le due strisce rosse dove dovrebbe passare una pista ciclabile, nel bel mezzo del traffico in una strada di grande scorrimento a doppio senso di marcia.
Pedalare lì in mezzo richiederebbe più che il coraggio; direi che servirebbe anche una qualche pulsione per il suicidio. Come è stato possibile – dichiara Presutti – concepire una simile follia, palesemente in contraddizione col codice della strada e col buon senso? Secondo questi illuminati signori, in fatto di mobilità la prima cosa è salvaguardare i parcheggi. Così hanno interrotto il cantiere in atto, lo hanno fatto stare fermo per mesi e poi hanno partorito l’idea che si vede nelle foto: improvvisamente le fasce rosse raddoppiano e diventano misteriosamente le corsie di marcia delle automobili, mentre le biciclette devono passare in mezzo. I posti auto a destra sono salvi. Un soluzione geniale no? Viene a cadere la teoria dell’incomprensione fra progettista e ditta: il progetto voluto da questa amministrazione era esattamente quello realizzato, quindi con un finanziamento che il Comune ha incassato per realizzare piste ciclabili si realizzerà una strada senza pista ciclabile. La pista ciclabile scomparirà del tutto: noi come gruppo Pd siamo pronti alla diffida”.
Anche la Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) Pescara ha bocciato la realizzazione della pista ciclabile di via della Pineta.
Il presidente Filippo Catania: “Ho parlato con l’assessore tecnico e dirigenti. Li forse avrebbero voluto realizzare qualcosa di diverso. C’è stato poi un cambiamento di progetto ed è stata trovata una soluzione che è quella che si vede oggi. Noi siamo sorpresi da questa soluzione che assolutamente è contro ogni logica per cui la proposta che facciamo è che, stravolto il progetto e non va bene, si facciano delle correzione secondo il Decreto “Semplificazioni” del 16 luglio 2020 recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale e che prevede la strada urbana ciclabile. Auspichiamo – conclude il presidente Fiab – anche una maggiore consultazione delle associazioni che si occupano di mobilità per collaborare”.
Per l’ACI, si tratta più che di una pista ciclabile di un “Red Carpet”.
Intanto interviene il sindaco Carlo Masci:
“Ho chiesto all’ufficio mobilità di darmi spiegazioni circa questo ginepraio incomprensibile di colori e linee. Mi ha risposto che è il risultato di un fraintendimento tra il direttore dei lavori e l’impresa appaltatrice dell’opera. Può succedere, l’importante è porvi subito rimedio. Nei prossimi giorni realizzeremo in quel tratto di strada una nuova segnaletica di Zona 30”.
Il commento dei consiglieri M5S Erika Alessandrini e Paolo Sola:
“Al di là dell’ilarità che si è scatenata sui social nei giorni scorsi, quella che è andata in onda con la “variopinta” pista ciclabile su via della Pineta, è l’incapacità nella gestione dei lavori pubblici da parte della Giunta Masci e dei dirigenti di fiducia del Sindaco. Una delle principali vie della città massacrata da un intervento senza senso, una soluzione grottesca sotto gli occhi di tutti, partorita con il solo scopo di preservare 18 posti auto, utilizzati per lo più dai residenti di zona. Un’amministrazione vittima della sua visione preistorica della mobilità, che preferisce preservare qualche posto auto a servizio dei residenti piuttosto che l’incolumità dei ciclisti costretti, secondo questa geniale soluzione, a percorrere la strada al centro della carreggiata, in mezzo a due corsie di automobili”.