Il sindaco Marco Alessandrini ha firmato, ieri sera, le ordinanze di revoca del divieto di utilizzo dell’acqua a usi potabili emesso nei giorni scorsi per le scuole di Piazza Grue e Bosco. Resta lo stop, al momento, per la Virgilio e l’istituto di via Cerulli.
Lo fa sapere il Comune in una nota. Nel corso della seduta della Commissione Ambiente la Asl aveva comunicato i nuovi dati e l’assessore Simona Di Carlo aveva annunciato la firma imminente delle ordinanze di revoca. Nel frattempo, restano non conformi i parametri dell’acqua analizzata in due scuole, la Virgilio e quella di via Cerulli.
“Sulle fontane e nelle scuole sono stati riscontrati valori minimi di coliformi. Si tratta di cariche davvero lievi: è una questione legale e burocratica, legata alla legge di riferimento, ma i livelli riscontrati non rappresentano un problema per la salute”.
La Asl di Pescara – dopo le ordinanze sindacali dell’altro ieri che dispongono il non utilizzo dell’acqua a scopi potabili nelle scuole comunali Virgilio, Bosco e i plessi di via Cerulli n. 15.- tende a tranquillizzare amministratori e, soprattutto, cittadini, sottolineando, nella riunione straordinaria della Commissione consiliare Ambiente di oggi, che “non c’è nessuna emergenza”.
“In ogni caso – aggiunge – fino a che non verrà comunicata la conformità è bene rispettare l’ordinanza comunale che ha vietato gli usi potabili ed evitare di utilizzare l’acqua”.
Nella riunione straordinaria della Commissione consiliare Ambiente, la Asl era rappresentata dai responsabili del relativo servizio, Giorgio Robuffo e Concetta Chiola. Nel frattempo, restano non conformi i parametri dell’acqua analizzata in due scuole, la Virgilio e quella di via Cerulli, mentre la conformità è stata ripristinata per la scuola di piazza Grue e per l’istituto Bosco, dove c’era solo un problema di torbidità.
“Essendo la legge molto fiscale e restrittiva – osserva l’assessore all’Ambiente del Comune di Pescara, Simona Di Carlo, al termine dei lavori – gli enti preposti e il Comune sono obbligati a dichiarare la non conformità. Al di là delle contestazioni sulle procedure relative ai campionamenti, le cariche batteriche riscontrate, comunque, sono esigue e, a dire dei tecnici, non sono dannose per la salute. Si è creata una inutile ed infondata psicosi diffusa”.