Caporalato, fenomeno sommerso ma diffuso anche in Abruzzo: la denuncia della Cgil di Pescara, quattro giovani pakistani, sfruttati, malpagati e picchiati.
La storia dei quattro giovani pakistani viene raccontata da Luca Ondifero ed Emilia Di Nicola della Cgil che sta seguendo la loro vicenda. Reclutati da un caporale, sfruttati, malpagati e alla fine anche picchiati perché si sono ribellati a condizioni lavorative impossibili. La Flai Cgil ha denunciato il fatto e indagini sono in corso, ma Ondifero pone l’accento, oltre che sulla storia di soprusi e di sfruttamento di questi giovani pakistani, su un fenomeno, quello del caporalato, di cui si parla troppo poco spesso e che riguarda anche l’Abruzzo, non solo la Marsica, dove sono sempre più gli immigrati impegnati nei campi. Per questo la Cgil si mobilita, per restituire dignità al lavoro degli extra comunitari e non solo, che sperano in un salario seppur minimo, nonostante un lavoro spesso pesante, insicuro e mal retribuito e, quando hanno la forza di ribellarsi, vengono il più delle volte licenziati, minacciati e non di rado picchiati, come nel caso dei giovani pakistani. Intanto la Cgil, anche in Abruzzo, a Pescara, in piazza Sacro Cuore e nelle altre province, per tutta la giornata odierna promuove banchetti per la raccolta di firme nell’ambito della campagna lanciata dal sindacato a sostegno della petizione popolare per un nuovo statuto dei lavoratori, e per tre referendum abrogativi.