Pescara: gran cenone di gala della Vigilia per i senzatetto nella “Chiesa del Mare”

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Nei locali della Chiesa di San Pietro Apostolo di Pescara, questa sera il gran Galà della Vigilia con il cenone per i senzatetto: un pasto caldo e un sorriso per sentirsi in famiglia.

E’ monsignor Vincenzo Amadio, parroco della Chiesa di San Pietro Apostolo, conosciuta dai Pescaresi anche come Chiesa del Mare, e Rettore del santuario della Divina Misericordia ad annunciare la cena di questa sera aperta ai senzatetto e ai più bisognosi che troveranno un pasto caldo e un sorriso per sentirsi in famiglia. Cenone organizzato in collaborazione con la Capanna di Betlemme di Chieti, casa di accoglienza per i senza fissa dimora della Comunità Papa Giovanni XXIII. Tutti insieme perché, spiega mons Amadio, la parrocchia deve essere una grande famiglia. Poi don Vincenzo si rivolge in particolare agli Abruzzesi affinché, in questo Natale, non si trascuri il… Festeggiato: “Il Bambino Gesù” che nasce ancora una volta nei presepi e, per chi crede, possa portare serenità anche nei nostri cuori.

“Abbiamo invitato – spiegano gli organizzatori – tanti amici senza fissa dimora e persone e famiglie con difficoltà economica, 150 coperti a disposizione, una sala allestita come da migliore ricevimento, tutte le portate acquistate da un ottimo catering, intrattenimento musicale, camerieri in divisa e tovaglie e stoviglie a festa, ed a fine cena un bellissimo regalo per ogni ospite partecipante finanziato dalla Caritas Diocesana di Chieti-Vasto e dall’Associazione Domenico Allegrino Onlus di Pescara.”

Due saranno i pulmini dell’Unità di Strada della Comunità Papa Giovanni XXIII che, anticipatamente e durante, gireranno per le vie di Pescara alla ricerca degli amici senza tetto, per invitarli e accompagnarli alla cena.

“Per tanti queste persone sono invisibili, per noi invece sono importanti. Per questo vogliamo condividere con loro la sera più importante di queste festività natalizie. Il tema della serata prenderà spunto da una frase di Santa Bernadette, quando racconta a sua madre l’incontro con la vergine Maria: “Mi ha guardata come una persona guarda un’altra persona“.