Pubblicità con corpi di donne. La denuncia: “Marketing sessista”

Una donna in corpetto nero che ammicca indicando un piatto di spaghetti succulenti e fumosi, un’altra completamente nuda e coperta soltanto da un fascio di spaghetti.

Due immagini femminili svettanti in grandi manifesti in a ridosso delle vie più trafficate e nevralgiche della città, come via Corrado IV, scelte da aziende diverse (un ristorante e una nota marca di pasta artigianale) per pubblicizzare i loro prodotti. E scoppia la polemica all’Aquila.

IL SERVIZIO DEL TG8:

A sollevare critiche contro l’uso sessista dell’immagine del corpo della donna sono le associazioni “Donne TerreMutate”, “Donatella Tellini” e il Centro antiviolenza-Biblioteca delle donne, che appartengono alla “Casa delle donne” e che condannano “il messaggio pubblicitario che passa o dovrebbe passare, attraverso l’esposizione di un corpo di donna nudo o seminudo che dovrebbe evocare l’acquolina in bocca, la fame e chissà quale altro istinto tra quelli più bassi”, questa è denuncia. Le associazioni femminili invitano l’amministrazione comunale a rimuovere i cartelloni, alla stregua di quanto già fatto da altri Comuni, come Imola e Cosenza, e propongono all’amministrazione comunale di elaborare un protocollo d’intesa per evitare campagne di marketing basate sulla “strumentalizzazione” del corpo della donna.

manifesti corpo di donna