Teramo: false assunzioni badanti, 18 a processo. L’inchiesta era nata dalla volontà di vederci chiaro nel giro di colf e badanti assunte sfruttando la sanatoria del 2012 per l’emersione del lavoro nero.
Le indagini avevano portato a ritenere che si trattasse di assunzioni false, ossia attive solo sulla carta. A firmare l’inchiesta era stato il pm Stefano Giovagnoni, il suo lavoro oggi ha portato a diciotto rinvii a giudizio e a tre patteggiamenti. E’ quanto emerso oggi nell’udienza preliminare svoltasi davanti al gup Domenico Canosa e che vedeva imputate 21 persone, italiane e straniere. Per loro l’accusa è di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e di favoreggiamento per la permanenza sul territorio di immigrati clandestini. Tra le persone coinvolte c’è anche un ragioniere commercialista della Val Vibrata, già finito in tribunale per una vicenda analoga, oltre ad alcuni intermediari e presunti datori di lavoro. Proprio questi ultimi, secondo l’accusa, avrebbero dichiarato il falso, ossia che gli stranieri da regolarizzare fossero loro dipendenti da almeno tre mesi. In cambio, avrebbero ricevuto somme comprese tra i mille e i tremila euro. La prima udienza del processo a carico delle persone rinviate a giudizio è stata fissata al 19 aprile 2016. I tre che hanno patteggiato, Antonella Tulli, Jamal Frindou e Marcello Di Matteo, sono stati condannati a 6 mesi e 1000 euro di multa.