Non solo i Sindaci delle 4 regioni terremotate ma tutte le fasce tricolori sono pronte a mobilitarsi per sostenere i comuni del Cratere Sisma 2016 di Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio che chiedono al Governo e al Parlamento l’approvazione del documento di proposte già prodotte dalle 4 Anci regionali e dai suoi tecnici per far ripartire la ricostruzione pubblica e privata.
“E’ un momento importante di consapevolezza e solidarietà – ha detto Gianguido D’Alberto, Presidente di Anci Abruzzo – perché questa tragedia che ha colpito 140 comuni di 4 regioni , non deve essere considerata una calamità marginale ma un problema nazionale. Abbiamo chiesto responsabilità e coraggio con i 100 Sindaci del cratere e Anci ha scelto di darci voce e ha schierato tutti i Sindaci italiani al nostro fianco.Vogliamo la riapertura del tavolo e, attraverso il confronto col Governo e Parlamento, chiediamo di completare le norme indispensabili per far ripartire la ricostruzione. “Diversamente – ha concluso D’Alberto – sappiamo di poter contare sull’appoggio di 8.000 Sindaci italiani che saranno al nostro fianco”.
Ad assicurarlo è stato lo stesso Presidente dell’Anci Antonio Decaro che, intervenuto al Consiglio Nazionale del 16 gennaio, presieduto da Enzo Bianco, di fronte a 400 fasce tricolore ha sottolineato che il sisma è un problema nazionale e che tutti i sindaci italiani saranno pronti a mobilitarsi .
“Se cento Sindaci sono scesi a Roma per discutere in maniera costruttiva di cosa manca per la ricostruzione post sisma il problema è serio . Porterò le loro e le nostre richieste all’attenzione del Governo per chiedere che siano inserite già nel milleproroghe. Ma se non otterremo risposte concrete i Sindaci tutti, non solo quelli dei Comuni colpiti dal terremoto del Centro Italia, scenderanno in piazza e faranno sentire la propria voce sotto il Parlamento e sotto Palazzo Chigi”.
E’ questa la decisione del CN ANCI che ha accolto il documento di proposte dei comuni del cratere “Terremoto- Centro Italia “al termine della riunione a Roma presso il Pio Sodalizio dei Piceni.
Il Presidente dell’Anci nell’ intervento tornando sulla questione del terremoto che tanto allarme sta suscitando tra i Sindaci e i cittadini coinvolti ha affermato “Il decreto è un primo passo e contiene diverse risposte che Anci e i Sindaci hanno più volte sollecitato. Mancano però – ha denunciato Decaro – vere misure di semplificazione per avviare una vera ricostruzione che attualmente è ferma, inoltre dal 31 dicembre scorso non c’è più il Commissario straordinario. E poi la questione dello stoccaggio delle macerie e le misure di sostegno alle attività produttive e delle famiglie. Ci si dia un quadro legislativo unico ed efficace, che punti sulla prevenzione e sulle azioni da mettere in campo quando avviene un terremoto. Queste le nostre richieste, se non verranno accolte tutti noi sindaci dovremo scendere in piazza per far sentire la voce dei cittadini del cratere”.
Decaro ha riepilogato le principali misure che servono ai sindaci delle zone colpite ossia “Procedure più rapide, la proroga per lo smaltimento delle macerie, la nomina del commissario straordinario e una norma quadro sul terremoto, che riguardi sia la prevenzione che gli interventi post-sisma, tenendo conto che siamo in un Paese continuamente sottoposto a scosse telluriche. Il problema – ha aggiunto Decaro – è procedurale, di semplificazione, di dotazioni stabili di personale perché le risorse ci sono ma ne abbiamo potute spendere pochissime. Sono pronto a chiedere un incontro direttamente con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte”.