Una vita da film, quella di Pietro, che da 7 anni a questa parte ha perso il fratello, la madre e il padre, oltre alla sua occupazione. Vive con poco più di 370 euro di reddito di cittadinanza ma chiede di poter lavorare.
Abbiamo incontrato Pietro nella abitazione di Montesilvano dove ha vissuto gli ultimi anni con i genitori. Una storia di grande dignità e umanità che lo vede al centro di eventi luttuosi e sfortunati. Sette anni fa ha perso il fratello per un infarto ad appena 47 anni, poi la madre per un tumore, a dicembre scorso il padre. Pietro ha svolto tanti lavori nella sua vita, si è sempre dato da fare fino ad aprire un rinomato negozio di tappeti in centro a Pescara e a ricoprire anche ruoli di responsabilità. Ma con la morte dei suoi congiunti, ha dovuto abbandonare tutto per assistere il padre disabile. Dopo la morte del genitore, vive con un reddito di cittadinanza di 370 euro, un mutuo da pagare ma la voglia infinita di lavorare. “Mi vergogno a dirlo, ma spesso vado a mangiare alla mensa della Caritas o a fare la spesa con in punti. Non voglio l’elemosina, cerco solo un lavoro, un qualsiasi lavoro.” La dignità di Pietro e la sua pacatezza nel raccontare il dolore che ha scandito la sua vita ci ha colpiti. Ci apre le porte della sua casa, appesi ovunque le foto dei suoi congiunti. Una dimora decorosa e una frase che campeggia sulla camera da letto dove dormivano la madre e il fratello, una frase che ha fatto sua: “Fai della tua vita un sogno e di un sogno una realtà”. Non ha mai perso la speranza né il sorriso alla vita, è vero che di storie come quella di Pietro ce ne sono tante ma anche se una sola di esse avesse un lieto fine ci sarebbero un dolore in meno e una persona serena in più. Chiunque possa aiutarlo può contattare la nostra redazione al numero 0871 58731, la mail redazione@rete8.it oppure pietro.dellavecchia@libero.it.
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