Sarebbe dalle piogge intense del 2016 che il fiume Alento, nei pressi di Villamagna di Chieti, riceve liquidi non depurati, a causa della frana che interruppe il funzionamento del tubo di scarico. I cittadini si rivolgono al WWF.
Il WWF Chieti-Pescara, in una nota, si dice stupito del fatto che i cittadini, pur avendo bussato alle porte degli enti competenti, non abbiano visto alcun intervento in atto.
“L’Italia – si legge nella nota del WWF – è inadempiente rispetto alla normativa europea che ci imporrebbe di avere tutti i fiumi in uno stato di salute buono e comunque di agire costantemente, e a ogni livello, per migliorarne le condizioni. Questo anche per la tutela del mare che notoriamente riceve proprio dai fiumi la gran parte del proprio carico di inquinanti. Alla luce di questa situazione di carattere generale ci stupisce la segnalazione ricevuta da alcuni cittadini, costretti a rivolgersi a una associazione ambientalista dopo avere inutilmente bussato alle porte degli enti pubblici competenti, dalle quali hanno ottenuto qualche sopralluogo ma nessun intervento. Il fatto: a valle di Via per Villamagna, sulla parte della collina di Chieti che si affaccia verso l’Alento, una frana ha interrotto un tubo di scarico che ora riversa le sue acque direttamente nel fiume. Può accadere, certamente. Il problema è che il danno si è verificato dopo le abbondanti piogge del 2016 (!) e che da allora lo scarico è sempre nelle condizioni che vi proponiamo nell’immagine. L’acqua che fuoriusciva al momento dello scatto della foto apparentemente è bianca ma ci assicurano i residenti della zona che non è affatto sempre così. E il fiume riceve costantemente il suo carico di inquinanti. Un problema nel problema: lungo via per Villamagna da tempo il Comune ha completato un collettore fognario che dovrebbe raccogliere gli scarichi della zona e convogliarli verso il depuratore del Buon Consiglio, ma tuttora non autorizza gli allacci. Non sarà per evitare che, con la rottura in atto, tutto vada a finire nell’Alento? È ben noto anche il fatto che gli incauti “tagli” decretati dalla politica nazionale hanno reso precaria la situazione di cassa della gran parte dei Comuni italiani, ma ci sono emergenze che, per la loro stessa natura e per il danno che procurano nel tempo, non possono attendere. Il WWF chiede all’amministrazione municipale di intervenire con somma urgenza per sanare il guasto e nel frattempo di tenere informati i cittadini, nella logica della trasparenza che dovrebbe sempre guidare chiunque si trovi a gestire la cosa pubblica”.