Emergenza neve, misure Governo insufficienti per S.I. Le misure annunciate dal governo per fronteggiare l’emergenza neve e terremoto nell’Italia centrale, sono insufficienti. Ad affermarlo il deputato abruzzese di Sinistra Italiana, Gianni Melilla, replicando al Governo durante il question time a Montecitorio.
Ci si affida ancora troppo alla sola generosità del sistema della Protezione Civile e del volontariato. Occorre invece ripensare scelte sbagliate assunte negli ultimi anni, come quella di togliere risorse ai Comuni e alle Province. I piani neve delle Province non possono essere gestiti con un personale dimezzato e con spazzaneve e turbine del tutto insufficienti. Vanno pagate subito le spese straordinarie che i Comuni hanno assunto nell’emergenza.
Non sono stati invece disturbati in questi anni, accusa Melilla, i nuovi padroni dell’Enel che hanno pensato ai loro profitti piuttosto che al miglioramento del servizio elettrico. L’Enel, pubblica, portò la luce nelle più sperdute frazioni. Oggi l’Enel, privatizzata e divisa tra Terna e la stessa Enel, sta distruggendo quel grande patrimonio produttivo, occupazionale e sociale. Per giorni e giorni, denuncia ancora il deputato di Sinistra Italiana, duecentomila cittadini, e ancora adesso alcune migliaia, sono rimasti senza luce, riscaldamento e acqua calda. Sono indignato, conclude Gianni Melilla, per il modo in cui l’Enel se la vorrebbe cavare oggi, magari con qualche risarcimento low cost. Invece dovranno pagare per i danni causati e andare via dall’amministrazione di questa grande azienda. Il governo, non può essere debole con i forti e forte con i deboli, così come l’economia va sostenuta presto e bene. I nostri allevatori, agricoltori, operatori turistici non devono essere lasciati in mezzo ad una strada. Anche sull’Appennino, conclude Melilla, si ha il diritto di vivere e di lavorare.