Cinque persone sono state condannate dal tribunale di Chieti per millantato credito, truffa e sostituzione di persona: promettevano lavoro all’interno dell’università d’Annunzio, in cambio di soldi.
Il giudice del tribunale di Chieti Valentina Ribaudo ha condannato cinque persone con accuse che vanno dal millantato credito alla truffa alla sostituzione di persona. Le condanne variano tra i sei e i due anni e sei mesi. Era stato il pm Giuseppe Falasca a chiedere la condanna per tutti gli imputati. Il giudice ha anche condannato gli imputati al risarcimento dei danni in sede civile disponendo alcune provvisionali a favore delle parti i civili.
L’inchiesta, coordinata da Falasca, ha permesso di accertare che gli imputati, millantando conoscenze di personaggi importanti soprattutto all’interno dell’università d’Annunzio, promettevano posti di lavoro dentro l’ateneo in cambio di somme di denaro, somme che oscillavano fra 5 mila e 8 mila euro, fino a quasi 12 mila euro. Ma a fronte dell’esborso di denaro, nessuno ha mai ottenuto il lavoro che era stato promesso. In un caso la millanteria ha riguardato una non meglio specificata clinica controllata dal Vaticano. L’indagine, partita dalla denuncia delle vittime, si è basata anche sulle intercettazioni telefoniche.