Coronavirus Abruzzo: qui tutti gli aggiornamenti di mercoledì 25 marzo. 124 nuovi casi di contagio da Covid-19. Le vittime salite a 52. Estesa la zona rossa all’area Vestina.
QUI LA CONFERENZA STAMPA DI MARSILIO
+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++
Ore 21.15 – Parruti: possibili fino 3mila casi in Abruzzo
Ore 21.00 – Pescara: 49enne muore a arrivo in ospedale, era positiva
Ore 20.15 Coronavirus Pescara: “Dalla Asl fatti non parole”
Ore 19.35 – Fiab Pescara su emergenza Coronavirus. “L’aria pulita ti salva la vita”
Ore 19.10 – Coronavirus Vasto, tre pazienti guariti dimessi dall’Ospedale
Ore 18.30 – Coronavirus Abruzzo, ADRICESTA aiuta l’ospedale di Pescara
Ore 18.00 – Coronavirus Chieti, primo paziente trattato con Remdesivir
Ore 17.35 – Coronavirus Abruzzo, si allarga la zona rossa
Ore 16.55 – Coronavirus Marsica, le rassicurazioni di Quaglieri
Ore 16.50 – Coronavirus, importante donazione dalla Camera di Commercio di Ch-Pe
Ore 16.20 – Coronavirus Sulmona, famiglie di giostrai soccorse dalla Caritas
Ore 15.40 – Coronavirus Abruzzo, 124 nuovi casi positivi al Covid-19
Ore 14.35 – Emergenza Covid-19, la Giunta approva una modifica al Bilancio
Ore 13.50 – Coronavirus Castiglione M.R., otto morti in una settimana
Ore 13.10 – Coronavirus: muore a Londra un 19enne di Nereto
Ore 11.41 – L’Aquila: annullata la fiaccolata del 6 aprile, si pensa a un mini corteo
Ore 11. 20 – Santuccione spiega il modello Cina
Ore 10.56 – Sacchetta (Uiltemp Abruzzo): “Lavoratori atipici senza tutele. Il loro impegno sarà riconosciuto?”
Ore 10.47 – Emergenza Coronavirus: conferenza stampa di Marsilio alle ore 17 in diretta su Rete8
Ore 10.31 – Pescara: escono per acquistare droga, denunciati dalla Guardia di Finanza
Ore 8.10 – All’ospedale di Chieti la Asl attiva il “pronto soccorso emotivo” per gli operatori sanitari
Ore 6.00 – Coronavirus Abruzzo, Parruti: Tocilizumab sta funzionando
NOTIZIE DALL’ ITALIA E DAL MONDO (ANSA)
Si stabilizza la curva dei malati di coronavirus in Italia. Per il quarto giorno consecutivo la crescita dei positivi rallenta e le misure di contenimento prese dal governo sembrano produrre i primi effetti positivi, anche se ancora una volta il paese paga un prezzo altissimo: in un solo giorno sono morte altre 683 persone e il numero complessivo delle vittime dall’inizio dell’emergenza ha superato le settemila, raggiungendo la cifra di 7.503. Non e’ però Angelo Borrelli, come ormai accade da un mese a questa parte, ad aggiornare gli italiani con il consueto bollettino quotidiano: il capo della Protezione Civile ha accusato sintomi febbrili e, dopo essersi sottoposto al tampone, ha lasciato la sede del Dipartimento della Protezione Civile. E’ a casa, a differenza di Guido Bertolaso che è invece ricoverato al San Raffaele da martedì in condizioni stabili. Nelle prossime ore si saprà se Borrelli è positivo o meno al virus, dopo che già sabato scorso era stato sottoposto a degli accertamenti in seguito alla scoperta di 12 casi al Dipartimento ed era risultato negativo. “Precauzionalmente e responsabilmente ho lasciato il Dipartimento – dice – e in attesa di avere i risultati degli esami continuo a lavorare dalla mia abitazione assieme ai dirigenti e ai funzionari del Dipartimento che sono tuttora operativi e che fin dall’inizio di questa emergenza stanno garantendo tutto il sostegno possibile al paese in questo momento così difficile”. E sono stati proprio quei funzionari, il vicecapo del Dipartimento Agostino Miozzo e il capo delle Emergenze Luigi D’Angelo, a spigare che, forse, si comincia a vedere qualche spiraglio.
Il numero dei malati è infatti arrivato a 57.521, con un aumento giornaliero di 3.491. Un dato in calo rispetto agli ultimi 3 giorni: martedì i nuovi casi erano stati 3.612, lunedì 3.780 e domenica 3.957. E anche il dato relativo al totale dei contagiati (quello che comprende anche le vittime e i guariti), che sono 74.386, risulta in calo: 5.210 in più oggi, 5.249 martedì. Un miglioramento che va ricercato nell’aumento del numero dei guariti: martedì era stato di 894 persone mentre oggi è di 1.036, per un totale di 9.362. Tutto ciò non significa certo che l’emergenza è finita, anzi. E, soprattutto, non significa che si possono allentare – non ancora almeno – le misure di contenimento, visto che una parte del paese, seppur minoritaria, continua a non capire, come dimostrano le 8.310 nuove denunce per violazione dei divieti.
“Viviamo una fase di apparente stabilizzazione e crediamo che il numero di persone infette sia coerente con il trend che la diffusione ha avuto nel paese: questo – spiega chiaramente Miozzo – ci fa pensare che è indispensabile, se vogliamo vedere la curva stabilizzarsi e poi decrescere, mantenere le rigorose misure di contenimento e di distanziamento sociale. E’ un momento delicato, non bisogna abbassare la guardia se no la curva potrebbe risalire”.
Un ragionamento che segue di pari passo quello fatto dal direttore vicario dell’Oms Ranieri Guerra. “Il rallentamento delle velocità di crescita è un fattore estremamente positivo, in alcune regioni credo che siamo vicini al punto di caduta della curva stessa, quindi il picco potrebbe essere raggiunto in questa settimana e poi cadere”. I prossimi giorni saranno dunque “decisivi perché saranno i momenti in cui i provvedimenti del governo di 15-20 giorni fa dovrebbero trovare effetto”. Rimanere a casa, dunque, ridurre al minimo gli spostamenti e mantenere il distanziamento sociale per evitare di contrarre i virus restano gli imperativi per tutti.
Mentre i sanitari continuano la battaglia per assistere chi è malato e si moltiplica la solidarietà internazionale: la Germania verrà direttamente a prendere alcuni malati in Italia da trasferire negli ospedali tedeschi, sono già in Lombardia gli aiuti americani oltre a medici e tecnici russi che hanno trasportato con 15 aerei materiale e attrezzature per diagnosi e sanificazione. Tra 3 giorni inoltre – annuncia la Protezione Civile – aprirà nelle Marche un ospedale da campo cinese con 160 tra medici e tecnici che hanno fatto esperienza a Wuhan.
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Foto ANSA