Per una morosità di 802 euro, l’Aca ha lasciato da ieri senz’acqua un intero condominio di via Verdi 8 a Montesilvano dove vivono una trentina di persone.
Questa mattina, dopo un colloquio avuto anche con l’ Aca, l’amministratore del condominio, Miria Pierdomenico dello Studio Danval, ha violato i sigilli posti dall’azienda acquedottistica, con l’aiuto di un idraulico, andando, come dalla professionista stessa ammesso, a commettere un reato. “L’ Aca parla di una riduzione, ma nei fatti – ha spiegato la Pierdomenico – è una chiusura totale per una cifra di 802,46 euro. Una chiusura che hanno comunicato con una raccomandata, anche se poi realmente tutto avviene con un l’opposizione di un cartello sul contatore. L’ Aca dovrebbe garantire 50 litri pro capite a persona e quindi parliamo di una operazione arbitraria. Ieri nei condomini da me amministrati hanno fatto altri tre distaccamenti. La normativa impone che loro agiscano nei confronti dei morosi, ma siccome questo non è stato fatto, siamo di fronte ad un reato e per questo io oggi commetterò a mia volta un reato, violando i sigilli apposti”. “Detto questo – sottolinea – aggiungo anche che ho contattato l’ Aca, ma non c’è stato nulla da fare. Però fate il calcolo di 50 litri pro capite a persona per trenta inquilini, e capite che siamo di fronte ad una cosa che è inaccettabile. Ci sono devo dire ancora oggi delle morosità in altre palazzine dovute ad un condomino di etnia rom che non pagò. Fu chiesto all’Aca, da parte dei condomini, di non provvedere alla riattivazione per spingere la famiglia a pagare, e l’ Aca per tutta risposta decise di accordare al condomino una rateizzazione di 50 euro. Ci siamo rivolti anche ai carabinieri e nel 2012 io stessa commisi il reato di togliere i sigilli apposti, ma è giunta l’ora che un magistrato tiri fuori tutte le carte perché ad un reato noi oggi siamo stati costretti a rispondere con un altro reato”.