Chieti: bocciato il Documento Unico di Programmazione. Il Consigliere Comunale teatino, Luigi Febo, in una nota denuncia quanto sta accadendo alla città di Chieti in relazione alla gestione delle casse comunali.
Il Collegio dei revisori dei Conti in carica, così come hanno fatto i precedenti due Collegi, afferma Luigi Febo della lista Chieti per Chieti, continua a lanciare segnali d’allarme di assoluta gravità e nessuno degli Organi deputati al controllo muove un dito.
L’ultimo pastrocchio, si legge sempre nel comunicato, porta la data del 25 marzo 2016, verbale n.26, in cui il Collegio esprime l’ennesimo parere negativo ad un documento contabile dell’Amministrazione, questa volta si tratta non di un documento prettamente contabile ma di uno strumento di programmazione economico-finanziaria: il D.U.P. 2016-2018 (documento unico di programmazione) recentemente introdotto dalla riforma delle norme giuscontabili del TUEL (art.170).
E, se c’era qualcosa da aggiungere al parere negativo, hanno provveduto ad aggiungerlo gli stessi Revisori che hanno elencato una serie di omissioni nella trasmissione allo stesso collegio di atti già ripetutamente richiesti o previsti dalle norme giuscontabili. Ormai la misura è veramente colma! Afferma ancora Luigi Febo. Quasi trenta milioni di euro distribuiti sui prossimi trenta anni, una serie inestricabile di debiti fuori bilancio non portati in consiglio per il riconoscimento, una crisi di liquidità patologica che rende persino difficile il pagamento degli stipendi dei dipendenti comunali, fornitori e professionisti non pagati ormai da anni, decine di intimazioni di pagamento e di pignoramenti, una incapacità amministrativa- rispetto ai più elementari atti di gestione- palese, una macchina amministrativa ormai pacchiana ed ingolfata. Cosa deve ancora accadere perché si arrivi alla dichiarazione di dissesto? Si chiede il Consigliere Febo. Ma dove vivono coloro che dovrebbero vigilare e prendere provvedimenti? Cosa devono ancora fare i Revisori dei conti perché qualcuno cominci a mettere il naso nei conti? Più passa il tempo e più la Città verrà appesantita da gravami finanziari che ingesseranno anche le spese necessarie per sostenere i servizi vitali per i più deboli. Forse, però, quando tutto diventerà più evidente e più complicato da risolvere chi ha portato la Città a questo disastro si sarà allontanato verso altri lidi e la città si troverà abbandonata davanti al disastro finanziario ed economico. E’ ora che chi ha responsabilità (categorie economiche, istituzioni e organi di controllo) prendano atto del dramma e agiscano. Afferma ancora Febo nella sua nota. Il problema non è più di carattere politico ma sociale ed economico. Chiunque dovrà amministrare la Città di Chieti dopo questa classe politica inetta ed incosciente, conclude Luigi Febo, dovrà chiedere sacrifici enormi ai propri concittadini.