Insabbiamento Porto Pescara, la Capitaneria invita ad evitare inutili allarmismi.
“Evitare ingiustificati allarmismi che possano nuocere gravemente all’immagine del Porto di Pescara, pregiudicando il regolare prosieguo delle attività portuali, oltre che di quelle pianificate per l’immediato futuro”. È l’auspicio della Capitaneria di Porto di Pescara che interviene in merito alle notizie diffuse relative allo stato dei fondali del porto. “Al fine di rendere noto un quadro quanto più possibile chiaro in merito alle operazioni di dragaggio effettuate nel mese di marzo dalla Società LMD Spa di Venezia – si legge in una nota – si informa che le stesse hanno comportato la movimentazione di circa 25 mila metri cubi di sedimenti marini nell’ambito degli specchi acquei della Darsena Commerciale del porto di Pescara. Il motopontone utilizzato ha provveduto al prelievo dei materiali mediante la benna mordente, con carico e deposito nella stiva al di sotto del livello del mare e conseguente spostamento all’esterno della Diga foranea, mediante apertura del fondo della stessa”. “Ferma restando la natura parziale/provvisoria degli interventi eseguiti, dovuta alla limitatezza dei fondi a disposizione – si prosegue nella nota della Capitaneria – è noto che gli stessi non possono essere certamente considerati come risolutivi della problematica del continuo interramento del porto; le operazioni di escavo in questione hanno comunque consentito di evitare il peggioramento della situazione, cristallizzando lo status quo, come si può evincere dai rilievi batimetrici eseguiti dallo stesso Provveditorato Interregionale al termine dei lavori”. “Infatti – sottolinea la Capitaneria – non vi è stata alcuna segnalazione di particolare insabbiamento o difficoltà di manovra nei tratti interessati dal transito in entrata e in uscita sia dai motopescherecci sia dalla motocisterna. Gli interventi risolutivi della problematica dell’insabbiamento sono comunque verosimilmente legati alla definitiva approvazione del Piano Regolatore Portuale”. “L’auspicio, per il futuro – si conclude nella nota – è di raccogliere da parte di chiunque ne avesse interesse le esatte informazioni sullo stato dell’approdo presso questa autorità marittima, preposta per legge alla tutela della sicurezza della navigazione ed alla salvaguardia della vita umana in mare, ovvero, presso gli enti e gli organismi istituzionalmente competenti”.