Cassa integrazione negata alla Honeywell di Atessa: la Fiom annuncia la protesta per il 28 maggio, contro il rischio licenziamento per i 400 dipendenti dell’azienda.
Il ministero del lavoro ha bocciato la cassa integrazione richiesta per i circa 400 lavoratori della Honeywell di Atessa, dopo l’accordo del 16 febbraio, sottoscritto al Mise, per la chiusura dello stabilimento di turbo compressori che la multinazionale ha trasferito in Slovacchia. A renderlo noto è la Fiom Cgil.
“Un fatto gravissimo, che espone i lavoratori al rischio di licenziamento immediato dal primo giugno”, commenta il segretario provinciale della Fiom di Chieti, Davide Labbrozzi. “Con Fim e Uilm manifesteremo davanti al Mise lunedì 28 maggio alle 10. È un atto scellerato che contrasteremo con forza”.
Nell’accordo l’azienda si era impegnata a evitare i licenziamenti, prospettati dal 2 aprile, predisponendo il mantenimento di un’attività e l’utilizzo di cassa integrazione straordinaria fino a febbraio del 2019. Tra i punti positivi dell’accordo c’è la concessione a titolo gratuito del capannone a un’azienda interessata o affidata a un advisor per la ricerca di imprese pronte a rilevare lo stabilimento.