Giuliano Salvio conferma l’incontro tra Filippone e la polizia sul luogo in cui Marina Angrilli è precipitata dal balcone. Salvio è stato il primo a soccorrere la donna agonizzante in piazza Roccaraso a Chieti.
“Ho chiesto al marito come si chiamava e mi ha detto il nome, Marina. E io la chiamavo: Marina Marina! Per vedere se dava qualche segnale importante, ma lo sguardo era sempre fisso in un’unica direzione”.
E’ ancora commosso Giuliano Salvio, il medico abitante nella palazzina di piazza Roccaraso a Chieti scalo, che per primo ha soccorso Marina Angrilli. Salvio ha confermato la versione dei fatti accaduti domenica scorsa intorno a mezzogiorno.
“Sono arrivate due ambulanze del 118 insieme a una volante della polizia e a questo punto mi sono disinteressato a lui (Fausto Filippone) ma continuava a vedere la signora e ad assistere ai soccorsi. Sono rimasto diversi minuti da solo con la signora e dopo aver assicurato l’intervento del 118 ho notato una persona. Non si è subito avvicinata. Pensavo fosse uno dei curiosi. Poi gli ho chiesto se sapesse cosa fosse successo e lui mi ha risposto che era caduta dal secondo piano. Non sapevo che fosse il marito. Solo quando gli ho chiesto se conosceva la signora, lui mi ha risposto: è mia moglie. Io pensavo però alla signora che si agitava sempre di più che cercava addirittura di alzarsi e sanguinava sempre più vistosamente. Poi lui era distante e passeggiava nervosamente vicino al muro, farfugliava qualcosa ma non è che urlava o si disperava. Poi ha fatto una cosa molto strana. Mi ha chiamato, mi ha dettato un numero telefonico e mi ha detto: vado a prendere mia figlia. A me la cosa è sembrata strana, e io gli ho detto tu resti qui fino a quando non arriva il 118. Lui non mi ha risposto, è rimasto lì muovendosi nervosamente. Poi sono arrivate due ambulanze del 118 insieme ad una volante della polizia e a questo punto mi sono disinteressato a lui, ma seguitava a vedere la signora e ad assistere ai soccorsi. Io mi sono avvicinato per vedere le sue condizioni. Era supina e con il volto verso l’alto, immobile, e appena l’ho toccata per vedere il polso, ha iniziato a muovere la testa. Ho visto che era ancora viva, e chiaramente dalla posizione e dalla pozza di sangue ho capito che era caduta dall’alto. Ho chiamato il 118 anche se avevano già provveduto altri condomini. Poi mi sono chinato a prestare i soccorsi alla signora che man mano cominciava a muoversi. Io l’ho tenuta ferma e cercavo di rianimarla. Ho visto che c’era una frattura molto grande del cranio e addirittura la signora a tratti urlava ma tra un urlo e un altro era silenziosa, ferma e immobile”.