E’ stato presentato alla Fiera SPS Automazione e Digitale per l’industria di Parma il progetto MOLE box realizzato dagli studenti che a Lanciano frequentano il corso ITS della Fondazione.
Si tratta del Manufacturing Overall Line Efficiency, dispositivo IoT (internet delle cose) rivolto alle aziende in grado di rilevare automaticamente indicatori di produzione e di processo. La presentazione del progetto rientra nell’iniziativa ITS 4.0, lanciata dal MIUR alla fine del 2017 con l’assistenza tecnica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
“In un momento nel quale il disallineamento tra domanda e offerta di nuove figure professionali tecniche è cruciale per lo sviluppo aziendale per rimanere in linea con le esigenze della quarta rivoluzione industriale – afferma Gilberto Candeloro, presidente della Fondazione, l’ITS rappresenta l’incubatore ideale per sviluppare le nuove competenze richieste dal mercato del lavoro”.
L’Ordine degli Ingegneri di Chieti, parte attiva del progetto di indirizzo, si propone come punto di riferimento per il territorio, sia per i professionisti che per le aziende che si accingono a scommettere sulla quarta rivoluzione industriale. Il progetto, in fase di perfezionamento, è stato realizzato da un gruppo di allievi dell’ITS di Lanciano (Ch), seguiti dal Quality manager aziendale, l’ingegner Francesco Vacca, l’ingegner Maikol Orlandi per la parte informatica e dal dottor Antonio Maffei, coordinatore, in collaborazione con quattro importanti imprese del settore meccanico-meccatronico e automazione del territorio: Pierburg Pump Technology Italy S.P.A, OMP-Meeccanica CT Group, Taumat e Delta Automation.
“L’iniziativa consiste nella realizzazione di un dispositivo IoT (internet delle cose), il MOLE box appunto, basato su hardware arduino, che crea un’interfaccia digitale in grado di rilevare automaticamente gli indicatori OEE (Overall Equipment Effectiveness) e renderli disponibili, anche in maniera elaborata, attraverso un database su di un host online, interfacciato con diversi tipi di dispositivi, smartphone, tablet, computer etc. Il dispositivo, che può essere adattato ai diversi tipi di macchine, oltre a consentire il rilevamento e monitoraggio continuo ed automatico dei dati da parte dell’operatore-manutentore, ne permette l’accesso e l’elaborazione a chiunque intervenga sui miglioramenti di processi”.
Spiega il coordinatore del progetto, Antonio Maffei:
“Il percorso che si sta facendo oltre a far sperimentare nel corso ITS le tecnologie abilitanti tipiche di Industria 4.0 (IoT, programmazione, progettazione e stampa 3D etc.) rappresenta, grazie alla collaborazione diretta delle aziende, un grande campo di esercizio per competenze trasversali, le cosiddette soft skills come team building, problem solving, timing etc., sempre più richieste dal mondo del lavoro insieme alle competenze tecniche hard”.
Secondo una recente indagine di Confindustria sono circa 280.000 i tecnici cercati dalle aziende più in linea con Industria 4.0 e non trovati sul mercato del lavoro. Figure tecniche non generiche, ma specializzate e con profili ben precisi soprattutto per quanto riguarda i così detti soft skills: flessibilità, cultura digitale, attitudine al cambiamento. Il gruppo di progetto dell’ITS è costituto dagli allievi: Riccardo Berardi, Stefan Blagu, Stefano Castracane, Errico D’Amico, Nicola Di Toro, Mirco Giardino, Gianluca Giorgio, Armando Molino, Marcello Travaglini, Gianluca Zaccardelli.