Ad un anno di distanza dalla frana di Casoli, nel territorio di Atri, le famiglie attendono ancora di rientrare nelle proprie abitazioni. La frana, lunga circa 250 metri con una ampiezza di quasi 80 metri e una profondità di circa 8 metri, ha costretto più di 15 nuclei famigliari, residenti in due palazzine e case singole, a lasciare le proprie abitazioni nel centro storico della frazione della città ducale.
Da allora, si legge in una nota dell’Amministrazione Comunale, a Casoli di Atri sono passati tecnici, politici e amministratori di vari livelli, ma sinora nulla è stato fatto. A richiamare l’attenzione sul tema è l’Assessore alla Cultura al Comune di Atri Domenico Felicione che, lo ricordiamo, risiede in questa frazione e che, unitamente al sindaco, Gabriele Astolfi e all’amministrazione tutta, chiede in occasione del primo anniversario, “interventi urgenti e risolutivi per permettere alle famiglie, in molti casi anche ad anziani, il rientro nelle proprie case, frutto di anni di sacrifici e lavoro”.
“Sono passati per Casoli di Atri in questo anno – spiega Felicione – nomi altisonanti e importanti nel settore, anche di livello nazionale: con il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale con delega alla Protezione Civile, Mario Mazzocca, hanno visionato la frana, tra gli altri, l’allora Capo della Protezione Civile Nazionale Fabrizio Curcio, il Professor Sandro Moretti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Firenze; i referenti della Protezione Civile Regionale e Nazionale attualmente coordinati rispettivamente da Antonio Iovino e Paolo Marzan, oltre al consulente della Protezione Civile Regionale, professor Nicola Sciarra dell’Università di Chieti Pescara e i tecnici incaricati dal Comune di Atri: il geologo Angelo Iezzi e il progettista Ing. Pierantonio Cascioli. Altri sopralluoghi sono stati fatti dall’ingegner Giancarlo Misantoni del Genio Civile di Teramo, dallo stesso Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso e dal Consigliere Luciano Monticelli, ma le famiglie attendono ancora”.
“Alla presenza di tutti gli attori interessati – continua il Sindaco Astolfi – sono stati visionati i progetti predisposti dai tecnici ed è stato stilato un primo piano di interventi che prevede la messa in sicurezza del tratto di Strada Provinciale 27. I fondi di cui si era parlato ammontavano a una prima trance di 850 mila euro, disposti dalla Regione Abruzzo, mentre altre risorse sarebbero dovuti arrivare dalla Protezione Civile, dalla finanziaria della Regione e dalla Provincia, per un totale valutato intorno a 4 milioni di euro. Ma si aspetta ancora”.
“Questa frana – concludono gli amministratori – merita estrema attenzione e interventi immediati per poter scongiurare ulteriori danni alle famiglie e all’unica strada, la SP27, che permette l’accesso e il transito da e per Casoli. Come emerso dalle analisi del geologo Angelo Iezzi, si tratta di una paleofrana che si è riattivata a seguito delle avversità atmosferiche del gennaio 2017. Dati confortati da misure strumentali effettuati dal Comune di Atri. Da subito abbiamo interessato gli enti preposti per interventi risolutivi ed efficaci e oggi, a distanza di un anno, dobbiamo purtroppo tornare a parlarne perché nulla è stato fatto e le famiglie sono ancora in attesa e in autonome sistemazioni con grossi costi a carico dello Stato”.