Lavoravano in nero e percepivano il reddito di cittadinanza: li ha scoperti la Guardia di Finanza in provincia di Chieti nell’ambito di controlli e incroci con le banche dati messi in atto proprio per smascherare chi ha usufruito indebitamente di fondi a sostegno delle fasce più deboli.
Nel corso dell’anno, in provincia di Chieti, i reparti della Gdf hanno verbalizzato 79 datori di lavoro per utilizzo improprio di manodopera e scoperto 139 lavoratori in nero o irregolari, di cui 7 censiti nelle liste dei nuclei familiari percettori di Reddito di Cittadinanza. Negli ultimi giorni, una donna che operava come dipendente, ma senza formale assunzione, e percepiva il Reddito di Cittadinanza, è stata sorpresa dai militari dalla Compagnia di Chieti a lavorare in un salone di parrucchiere. Percepiva il beneficio dall’aprile scorso, è stata quindi segnalata all’Inps ai fini della revoca del reddito di cittadinanza e per il recupero delle somme indebitamente percepite. Per il datore di lavoro sanzione amministrativa e una maxi multa prevista in caso di impiego di persone che percepiscono reddito di cittadinanza. La lavoratrice è stata anche segnalata alla Procura per non aver comunicato la variazione del reddito o altre informazioni rilevanti ai fini del riconoscimento del beneficio statale. La Tenenza di Ortona ha trovato in un ristorante otto lavoratori in nero sui dieci presenti, tutti senza copertura assicurativa e previdenziale. La Compagnia di Vasto ha ispezionato un’azienda agricola dove ha trovato cinque persone irregolarmente impiegate di cui un percettore di Reddito di cittadinanza, subito segnalato all’Autorità giudiziaria e all’Inps. La Compagnia di Lanciano ha controllato un bar dove è risultato impiegato un lavoratore inserito in un nucleo familiare percettore di Reddito di cittadinanza.