Consegnato al cardiochirurgo Gabriele Di Giammarco il Premio “Tilde Lametti”, istituito dal CIF di Lanciano.
Solo posti in piedi nella sala convegni del Polo Museale di Lanciano, dove le presenze sono andate oltre le più fiduciose aspettative: il ricordo di Tilde Lametti e il premio a lei dedicato, hanno anche stavolta suscitato una grande attenzione, richiamando un pubblico numeroso. Il riconoscimento ritirato lo scorso anno dall’oncologo Ettore Cianchetti è andato in questa edizione 2018 al prof. Gabriele Di Giammarco, direttore della cattedra di Cardiochirurgia dell’Università D’Annunzio. La presidente del Cif (Centro Italiano Femminile) di Lanciano Cesira Verì, ha voluto privilegiare ancora una volta il settore della sanità, mettendo in primo piano la salute, patrimonio prezioso di tutti, e il tema della scienza e dell’etica, della tecnologia e della persona.
“Abbiamo scelto di parlare ancora di sanità, ma non come denuncia, non per sollevare polemiche, ma per capire – sottolinea la presidente nel suo intervento introduttivo – l’importanza della scienza al servizio della persona, lavorare insieme diceva Tilde Lametti per il bene comune, cercare di rimanere immuni dagli egoismi e mettersi al servizio con talento e generosità. Lo spirito di questo Premio è quello di coniugare cultura ed etica, sapienza e conoscenza. Organizzare questo convegno ha richiesto un impegno e uno sforzo notevoli e ringrazio le amiche del Cif per il loro sostegno e contributo”.
Poi la platea è stata letteralmente rapita dall’intervento dell’ing. Tommaso Ghidini, capo della divisione di strutture, meccanismi e materiali dell’Agenzia Spaziale Europea che ha affrontato, anche attraverso le immagini, un tema di particolare suggestione, spiegando il ruolo dell’Esa e il lavoro che si sta portando avanti per “il bene del Pianeta”.
“La missione su Marte e le sue ripercussioni sulla terra”,questo l’argomento che ha davvero catalizzato l’interesse e la curiosità dei presenti, nessuno escluso. “E’ importante far sapere come utilizziamo le risorse dei contribuenti, la nostra opera non è fantascienza e nemmeno un impegno vano o visionario, ma concreto, con obiettivi precisi”. Ha parlato di stazioni orbitanti, di stampanti “3D” lanciate sulla luna e di come si lavora per migliorare le condizioni di vita e la salute delle persone grazie a missioni spaziali sempre più elaborate.
Il prof Gabriele Di Giammarco, ha esordito ringraziando tutti prima di cominciare la sua relazione su “La cardiochirurgia creata e reinventata dalla tecnologia”che ha messo in primo piano proprio il ruolo della tecnologia e come questa ha permesso successi che fino a pochi anni fa erano impensabili.
“La disciplina cardiaca si è sviluppata e ha fatto passi da gigante grazie alla tecnologia che ha reso il lavoro più sicuro con enorme beneficio per i pazienti – ha spiegato Di Giammarco – . Esiste una differenza tra tecnica che è l’arte di fare e tecnologia che è anche motivo di progressione sociale e così deve essere considerato anche nella medicina”. E a chi è affetto da malattie cardiovascolari e ha bisogno di interventi chirurgici seri raccomanda di rivolgersi a strutture competenti. “ Ma tecnica e tecnologia si sono sempre alternate passandosi il testimone in una staffetta senza fine verso l’innovazione. Cosi è stato ed è per le protesi valvolari cardiache; così è per gli approcci terapeutici contraddistinti dalla ridotta invasività fino al caso della chirurgia robotica in cui alla microinvasività si associa il massimo del vantaggio nella riduzione delle complicanze che normalmente gravano sulla chirurgia convenzionale”.
Grande e comprensibile attenzione anche per la relazione del prof. Di Giammarco. Quando si parla di salute l’interesse è sempre alto e la peculiarità di questo incontro è stata propria l’efficacia degli argomenti trattati. Ultimo a relazionare Padre Franco Annichiarico, Gesuita, animatore di Terra Santa di lunga esperienza e appassionato iconografo. Il convegno, moderato dalla giornalista Maria Rosaria La Morgia, si è concluso con l’annuncio della nascita di una nuova associazione. A parlare di questo è stato Sergio Sideri, professione notaio, molto conosciuto in città e che, visibilmente emozionato, ha spiegato il perché di questo neo sodalizio, ricordando, non senza fatica, l’esperienza vissuta, ex paziente del prof Di Giammarco di cui ha apprezzato non solo “la professionalità, la competenza, ma anche l’umanità e la sensibilità. Questa associazione che porta il nome di CESIRA – non è solo un omaggio alla presidente del Cif – ma è l’acrostico di Comunità Ex pazienti Salvati In Regione Abruzzo e l’obiettivo è quello di promuovere iniziative per raccogliere fondi, per ora si punta all’acquisto di un robot”. A portare il saluto dell’Amministrazione Comunale, l’assessore Marusca Miscia che ha rimarcato l’importanza e il significato di un progetto che è ormai diventato un appuntamento consolidato. E già si pensa al prossimo anno, alla quinta edizione del Premio Lametti che sicuramente sarà destinato a una donna.