Tra le diverse commemorazioni del 25 aprile organizzate in Abruzzo per celebrare la Liberazione dal nazifascismo, una delle più significative è quella che si svolge a Taranta Peligna, davanti al sacrario della Brigata Maiella.
Ai piedi del monumento dedicato ai partigiani abruzzesi, a partire dalle 10.30, iniziano gli eventi che scandiscono la giornata e che vedono partecipi studenti, associazioni e sindacati. La Brigata Maiella ebbe un ruolo di primo piano nella lotta di liberazione dell’Italia. Nel 1944, i partigiani abruzzesi furono inquadrati nella 209ª Divisione di fanteria dell’esercito, combattendo al fianco delle truppe alleate dall’Abruzzo fino al Veneto. La Brigata Maiella venne insignita della medaglia d’oro al valore militare nel 1963 e proprio a Taranta Peligna, il 25 aprile del 2018, arrivò il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il capo dello Stato ha definito il 25 aprile ” Secondo Risorgimento”.
Alla cerimonia svoltasi davanti al Sacrario della Brigata Majella di Taranta Peligna, organizzata dall’Anpi, l’associazione nazionale dei partigiani d’Italia e dall’associazione “Brigata Majella” hanno partecipato tanti giovani, scolaresche, rappresentanti di associazioni e dei sindacati Cgil Cisl e Uil, i consiglieri regionali Giovanni Legnini e Silvio Paolucci, il sindaco di Taranta Peligna Marcello Di Martino e i sindaci di diversi comuni della provincia di Chieti.
Antonio Iovito, della Presidenza provinciale dell’Anpi di Chieti e Claudio Maderloni, della Segreteria nazionale dell’Anpi, hanno ricordato gli oltre 1700 componenti della Brigata Majella, ai cui è stata conferita la medaglia al valore militare, tra i quali si annoverano 54 caduti, 131 feriti, 36 mutilati, 15 medaglie d’argento e 43 di bronzo e 144 croci al valore militare. Sono passati 74 anni dalla secondo guerra mondiale e l’Europa in questi anni ha potuto godere di un lungo periodo di pace.
Il consigliere regionale del Pd Silvio Paolucci ha fatto notare che “La presenza per dire ancora grazie e rinsaldare i valori della democrazia. In uno dei luoghi dove e’ nata la nostra Costituzione e fu restituita la libertà alla Patria. Un momento che unisce e che non divide come recita qualcuno. E proprio per questo mi spiace non abbia visto alcuna presenza dei numerosi rappresentanti della maggioranza regionale e nazionale”.
Il collegamento in diretta da Taranta Peligna durante il Tg8 delle ore 14.00:
A descrivere le salde motivazioni che portarono tanti giovani ad aderire con entusiasmo alla lotta partigiana fu Ettore Troilo, comandante dei Patrioti della Maiella, successivamente diventati noti con il nome di Brigata Maiella.
Il Servizio del Tg8 delle ore 19.30:
Qui di seguito un testo firmato da Troilo (dal sito della Brigata Maiella):
“Al movimento aderirono circa 350 uomini, quasi tutti reduci di altre guerre. Molti furono anche i giovani, che in pochi giorni si addestrarono alle armi allineandosi coi veterani, tutti anelanti di potersi misurare coi tedeschi, che nella zona montana compresa tra i fiumi Sangro ed Aventino, sino agli Altipiani di Roccaraso e della Stazione di Palena, avevano fatto orribile scempio di tutti e di tutto, uccidendo donne e bambini, civili inermi, incendiando interi paesi, saccheggiando beni, razziando uomini ed animali. Su tali orrendi delitti e sulle devastazioni compiute mi riprometto di fare, a suo tempo, altra dettagliata relazione.
Perché l’iniziativa non naufragasse sul nascere, dovetti affrontare e risolvere con infinita pazienza e con non lieve e facile lavoro le gravi difficoltà che si presentarono: vettovagliamento dei patrioti inquadrati, equipaggiamento, assistenza alle loro famiglie, che, rimaste prive degli uomini corsi alle armi, lontane dalle loro case e dai loro beni, avevano bisogno di ogni sorta di cure.
Al vettovagliamento e all’equipaggiamento dei patrioti provvide il Comando inglese, ma purtroppo sempre in misura assai ridotta, tanto che dovetti io intervenire, erogando del mio, per integrare le deficienze ed eliminare, in tal modo, malumori e lagnanze che avrebbero potuto incrinare la compagine e fiaccare gli entusiasmi.
Completati così gli organici dei primi plotoni, si iniziarono subito le operazioni militari, prima nei settori di Civitella Messer Raimondo, Lama dei Peligni, Gessopalena, Torricella Peligna e poi nelle zone di Montelapiano, Fallo, Pizzoferrato, Montenerodomo e Colledimacine.
Da allora ad oggi con intense azioni di pattugliamento e di rastrellamento i paesi e le campagne di Civitella Messer Raimondo, Lama dei Peligni, Gessopalena, Torricella Peligna, Fallascoso, Montelapiano, Fallo e Quadri, sono stati, per opera dei patrioti, definitivamente liberati dai tedeschi, mentre sono tuttora in azione i plotoni dislocati a Lama dei Peligni, a Torricella Peligna ed a Fallascoso.
Mentre, con altra relazione, mi riservo di esporre quanto è stato fatto dai miei volontari nelle medie e nelle alte Valli dell’Aventino e del Sangro, ritengo opportuno soffermarmi, per ora, sull’azione di Pizzoferrato, che è stata la più cruenta di tutte le altre, e in cui i patrioti hanno dato fulgida prova di eroismo e sacrificio, specie se si consideri che sempre esiguo è stato l’apporto dell’Esercito Alleato nelle operazioni Militari e che i patrioti hanno partecipato alle operazioni stesse in situazione di assoluta inferiorità, particolarmente per quanto si riferisce al loro equipaggiamento.
CASOLI (Chieti), 23 Febbraio 1944 Ettore Troilo”
Altre manifestazioni legate alla Brigata Maiella si svolgono a Sulmona, Pratola Peligna e Pacentro. Deposizioni di corone d’alloro e celebrazioni della Liberazione si svolgono anche in tanti altri comuni abruzzesi.