Canistro, allo stabilimento della Santa Croce entrano i tir, intanto continua lo sciopero.
Dopo circa due settimane si sono riaperti i cancelli dello stabilimento di Canistro dove si imbottiglia l’acqua Santa Croce. Lo spazio produttivo presidiato ancora dai lavoratori in sciopero in quanto resta alto il rischio occupazionale. I dipendenti hanno impedito, ostruendo la strada, l’ingresso alla proprietà e agli autotrasportatori, e ai lavoratori che non hanno aderito alla mobilitazione. Stamani, grazie alla mediazione tra le parti delle forze dell’ordine presenti massa anche oggi, sono entrati i primi tir che stanno portando via le materie prime che il patron, Camillo Colella, ha deciso di trasferire in Molise. La Santa Croce ha spostato la produzione visto che il bando è stato revocato in seguito al ricorso al Tar da parte del Comune di Canistro e dopo i dinieghi alle istanze di proroga presentate dall’azienda da parte della stessa Regione e in ultimo i sigilli alla saracinesca. La Santa Croce ha avviato le procedure di mobilità che porteranno al licenziamento dei 75 lavoratori entro la fine di novembre. I dipendenti, di cui una ventina al lavoro e la restante parte in cassa integrazione da anni, usufruiranno per due anni degli ammortizzatori sociali. La Santa Croce che ha un duro contenzioso con la Regione ha presentato nei giorni scorsi un esposto alla procura della repubblica di Avezzano per denunciare l’attuazione illegittima dello sciopero. La Regione ha risposto con un altra denuncia chiedendo il sequestro dell’acqua all’interno dello stabilimento perché captata senza autorizzazione.