Pescara, operai al lavoro sulla ruota panoramica. Dal comitato “Pescara Mi Piace” riceviamo e pubblichiamo la nota a firma dell’ ex assessore comunale Armando Foschi il quale precisa che sulla ruota panoramica realizzata nelle aree dell’ex mercato ortofrutticolo sono in corso alcuni lavori.
“Non è passata neanche una settimana da quando il sindaco Alessandrini ha dato il nulla osta per la messa in esercizio della Ruota Panoramica privata sulla riviera sud e già sono necessari i primi lavori di saldatura sulla struttura. È quanto accaduto venerdì scorso alle prime ore del mattino quando una squadra di operai è stata vista armeggiare tra le scintille, arrampicati sulla ruota, uno spettacolo inatteso che ha lasciato di stucco le decine di cittadini che approfittano del fresco mattutino per fare un po’ di jogging sul ponte del mare e che si sono soffermati a fotografare e filmare la scena, subito rimbalzata sui social. La domanda a questo punto sorge spontanea: cos’è accaduto alla ruota? È possibile che una struttura avveniristica di tali dimensioni, dopo due mesi di fermo, abbia bisogno di interventi di manutenzione tanto importanti quanto un’ elettro-saldatura, dopo appena sei giorni di lavoro? E poi: quante persone a oggi hanno realmente fruito della giostra, dato facilmente desumibile dal numero dei biglietti effettivamente staccato, cifra che ci darà anche la misura degli incassi dell’imprenditore privato proprietario della struttura”. La segnalazione è arrivata da Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ e autore dell’esposto già depositato in Procura sulle presunte incongruenze dell’iter procedimentale che, dopo due mesi, ha autorizzato, con una Scia in sanatoria bocciata ben tre volte prima del via libera definitivo, l’operatività della ruota, messa in funzione solo sabato scorso, 27 agosto, “trasformando l’attrazione dell’estate in un intrattenimento autunnale”.
“Continuiamo a nutrire enormi perplessità su quella ruota – ha ricordato Foschi -, ma a questo punto sarà la magistratura a chiarire quelli che riteniamo essere gli aspetti ‘bui’ dell’iter seguito sin dalle prime battute, con l’installazione di una giostra rimasta nell’area dell’ex Cofa per due mesi senza alcuna autorizzazione, in barba a qualunque norma e regola, e violando persino la prima delibera della giunta Alessandrini, che prevedeva il possesso della Scia prima di cominciare a montare la struttura. Va da sé che il sindaco Alessandrini e i dirigenti che sabato scorso l’hanno autorizzata si sono assunti sulle proprie spalle una responsabilità enorme, mentre noi continuiamo a chiedere se sono state superate tutte le osservazioni e prescrizioni emerse per due mesi, anche per quanto riguarda l’assenza di fondazioni, inizialmente previste nel progetto presentato al Comune e poi sostituite da piastre bullonate a terra. Tuttavia quello che abbiamo visto venerdì scorso non può che gettare un’ulteriore ombra su quella giostra: intorno alle 7.20 decine di cittadini hanno visto distintamente dal ponte del mare un gruppo di operai che armeggiava sulla giostra, dopo aver raggiunto con una scala improvvisata, uno dei raggi della ruota. In particolare si vedevano benissimo le scintille di una elettrosaldatura evidentemente in corso e ovviamente, mentre i cittadini fotografavano la scena, le domande hanno cominciato a rincorrersi, ovvero: cos’è accaduto alla ruota che non era in funzione neanche da sette giorni, essendo partita il 27 agosto a sera? Cosa stavano saldando venerdì mattina gli operai e perché? È possibile e concepibile che una struttura la cui funzionalità è stata così tanto sbandierata dall’assessore ai Grandi eventi Cuzzi, abbia già bisogno di una manutenzione di tale rilevanza? Ovviamente – ha proseguito Foschi – continuiamo ad attendere risposte da quel pozzo buio e senza fondo che oggi è diventato il Comune di Pescara grazie al sindaco-fantasma Alessandrini, e soprattutto sollecitiamo l’attenzione delle altre Istituzioni e Autorità della città affinchè venga posto un supplemento di attenzione nei confronti della giostra a tutela dei cittadini-ignari fruitori. Intanto chiediamo anche di conoscere i primi ‘grandi’ numeri della ruota, ovvero quante persone, effettivamente, a oggi hanno staccato il biglietto per salire e fare un giro, dato fondamentale che ci darà la cifra degli effettivi incassi da parte del privato”.