La storia e i paesaggi del Parco nazionale della Majella ispirano le immagini partecipanti al concorso intitolato a Tonino Di Venanzio, il fotografo originario di San Valentino in Abruzzo Citeriore (Pescara).
Il Premio Tonino Di Venanzio, arrivato quest’anno alla sua quarta edizione, è organizzato dalla famiglia del fotografo, in collaborazione con le associazioni “Amici del Museo dei fossili e delle ambre” e “Sanvalentinesi fuori le mura”. L’obiettivo è tenere vivo il ricordo di uno degli artigiani-artisti abruzzesi più rappresentativi nel campo della fotografia.
Una carriera lunga oltre 40 anni per Tonino Di Venanzio, che dagli anni ’30 agli anni ‘60, attraverso i suoi scatti, ha testimoniato l’Abruzzo del Dopoguerra, il regime fascista, le tradizioni contadine e l’emigrazione dei piccoli paesi dell’entroterra, consegnando alla Storia un prezioso racconto sociologico dell’Abruzzo del Novecento. Fino al prossimo 31 ottobre, fotografi professionisti e amatori potranno inviare le proprie opere. La cerimonia di chiusura del concorso è in programma il primo dicembre a San Valentino. La giuria del premio è composta da Carlo Di Venanzio (presidente), Gianni Iovacchini (direttore artistico), Giovanni Bucci (critico d’arte), Maurizio D’Amato (esperto di fotografia), Enzo Federico (fotoamatore), Alejandra Meda (architetto), Beniamino Gigante (presidente Associazione Amici del Museo dei Fossili e delle Ambre). Contestualmente al concorso prenderà il via, a settembre, anche il progetto Di Venanzio dedicato alle scuole medie e superiori della provincia di Pescara. Il professor Gianni Iovacchini, docente Fiaf e direttore artistico del Premio, terrà alcune lezioni di fotografia teorico-pratiche per avvicinare i ragazzi all’arte di Di Venanzio e per riscoprire la vita e le tradizioni familiari che hanno segnato l’Abruzzo nel corso del Novecento. Il progetto si concluderà il mese di dicembre con una mostra e la premiazione degli elaborati fotografici a cura dei ragazzi.