Nel giorno in cui avrebbe dovuto essere abbattuta una delle due querce strenuamente difese dai cittadini di Pescara, anche il WWF ha diramato un comunicato per sottolineare le contraddizioni insite nella scelta portata avanti dall’amministrazione comunale.
L’abbattimento è stato motivato dal Comune con la necessità di procedere all’intervento di sistemazione dell’area, in via delle Fornaci. Il vicesindaco Blasioli qualche giorno fa aveva anche precisato che, rivedendo l’intervento, solo uno dei due alberi inizialmente previsti sarebbe stato tagliato. Di seguito la nota del WWF:
“C’è un problema di forma e di sostanza nella vicenda delle due roverelle che il Comune di Pescara intende tagliare per consentire lavori stradali in via delle Fornaci. Il primo riguarda la partecipazione dei cittadini che vanno informati delle questioni che li riguardano prima che i procedimenti vadano avanti e non devono essere costretti a raccogliere firme e a mobilitarsi per cercare di evitare di subire un danno. La questione di sostanza è che gli alberi non possono essere considerati un oggetto d’arredamento che può essere spostato o eliminato come se fossero una panchina o vaso di fiori e che la programmazione urbana, a cominciare proprio dal piano regolatore più volte invocato in questi giorni, deve tenere conto del benessere e della sicurezza dei cittadini tutti, non solo di quelli che siedono all’interno di un’automobile.
Le scelte recenti dell’amministrazione, come quella di rinunciare alle isole pedonali, sembrano volte a considerare invece la città semplicemente come un reticolo di strade e di parcheggi. Le soluzioni migliori sono altre: vie pedonali, verde pubblico, piste ciclabili e razionalizzazione del traffico anche attraverso sensi unici – come nel caso specifico – e limitazioni nella velocità, utili alla sicurezza assai più dell’allargamento forzato (perché inviso alla maggioranza dei residenti) di una carreggiata. Una ultima questione riguarda le cosiddette compensazioni: un albero secolare offre servizi ecosistemici che le nuove piantumazioni, anche se più numerose, potranno eguagliare soltanto tra decine e decine di anni, ed è comunque inaccettabile sacrificare un patriarca verde semplicemente per allargare una strada che potrebbe tranquillamente essere percorsa a senso unico ottenendo gli stessi effetti senza spendere soldi pubblici. Basta scegliere dando una diversa priorità alle cose. Il WWF per queste ragioni appoggia la lotta dei cittadini e delle associazioni scesi in campo in difesa del diritto alla salute e al decoro urbano contro scelte che, nonostante le apparenze, vanno contro gli interessi della collettività”.