Erano finiti a processo con l’accusa di bancarotta fraudolenta patrimoniale per il fallimento di un bar-ristorante di viale Mazzini a Teramo, ma i due imputati sono stati assolti perché il fatto non sussiste.
Al termine del processo con rito abbreviato davanti al giudice Roberto Veneziano, Giuseppe Paterna e Adriano De Remigis, amministratori di diritto in diversi periodi della società e co-amministratori di fatto fin dalla sua costituzione, sono stati assolti dall’accusa di bancarotta fraudolenta patrimoniale “perché il fatto non sussiste”.
La Procura, titolare del fascicolo il pm Enrica Medori, contestava ai due imprenditori di aver distratto una somma pari a 63.969 euro. “In particolare – scriveva il pm nel capo di imputazione – dal conto ‘denaro in cassa’ si rilevava una scrittura di rettifica, priva di giustificazione contabile che, di fatto, riduceva la cassa dell’importo di 63.969 euro”.
Il fatto di cui erano chiamati a rispondere risaliva a febbraio 2016, ma l’accusa non ha retto in aula.
Paterna e De Remigis erano difesi rispettivamente dagli avvocati Gianni Falconi e Giuseppina Di Massimo e dall’avvocato Fabrizio Acronzio.