Prende il via stasera a Pescara la sezione dedicata al teatro della 66^ stagione dell’ente manifestazioni pescaresi, che andrà avanti fino al 12 agosto. Questa sera al teatro d’Annunzio si esibiranno Haber, Fantastichini e Bovoli in esclusiva nazionale con “La tentazione del potere” di Ignazio Silone.
Questa sera, domenica 15 luglio alle ore 21.15 al teatro d’Annunzio di Pescara con lo spettacolo “La tentazione del potere” si alzerà il sipario sulla 66esima stagione teatrale dell’Ente manifestazioni pescaresi, presieduto da Angelo Valori.
Sul palcoscenico gli attori Alessandro Haber ed Ennio Fantastichini – quest’ultimo fresco del Premio Flaiano per l’interpretazione del Re Lear – saliranno per la prima volta insieme su un palco. A Pescara porteranno in scena “La tentazione del potere” (dialoghi immaginari tra Celestino V e Bonifacio VIII), testo tratto dall’opera “L’avventura di un povero cristiano” di Ignazio Silone, con la quale l’autore vinse il premio Campiello del 1968. Coinvolta anche l’attrice Barbara Bovoli.
Il tema fondamentale che campeggia nel testo è il rapporto fra l’individuo e la Chiesa. Nel lavoro del regista Giacomo Zito, non manca una rilettura in chiave attuale, che permette allo spettatore, tramite la vicenda di Papa Celestino V, il papa del “gran rifiuto”, e lo scontro con il suo successore, Bonifacio VIII, di scandagliare due diversi atteggiamenti umani nei confronti del potere.
Haber e Fantastichini, nomi rilevanti del teatro e del cinema, interpretano rispettivamente Celestino V e Benedetto (Bonifacio VIII). La serata si concluderà con un paio di liriche in omaggio al Vate.
“Nella mia carriera artistica ho sempre amato e interpretato personaggi dalle tinte forti e da un’umanità sotterranea ma edificante”, afferma Alessandro Haber. “La figura di Celestino V ben si inserisce in questo pilone di personaggi. Sono rimasto colpito da come gli uomini vengano travolti non solo dal ruolo ma dal potere che ne deriva. Con Ennio c’è un’amicizia storica, di quarant’anni, e questa è un’occasione importante per lavorare finalmente insieme”.
Un famoso estratto dell’opera così recita: “Bada a quello che il prete dice e non a quello che il prete fa. Probabilmente è un proverbio inventato per proprio comodo da qualche predicatore. Ma vi assicuro che il popolo cristiano la pensa al contrario, e, a mio avviso, ha perfettamente ragione. Esso bada di più a quello che i preti o i frati fanno che a quello che essi dicono. Il Cristianesimo non è un modo di dire, è un modo di vivere. Non si può decentemente predicare il cristianesimo agli altri, se non si vive da cristiani. Volete essere creduti? Cercate di essere dei buoni cristiani, fate il bene e fatelo di cuore”.
E sui progetti futuri Ennio Fantastichini dichiara: “Con Alessandro mi auguro, dopo questa esperienza unica, di mettere in preventivo una commedia da fare insieme. Penso ad esempio ad un Aspettando Godot!”.
La sezione teatro dell’Ente manifestazioni pescaresi, inserita nel cartellone del PeFest, prosegue con Inferno Novecento e Dagli Appennini alle Ande: 27 e 28 luglio all’Aurum, entrambi con David Riondino, che firma anche la direzione artistica della cinque giorni teatrale. A seguire domenica 29 luglio, andrà in scena Enrico Lo Verso in Uno, nessuno e centomila di Pirandello al teatro d’Annunzio, per poi tornare domenica 12 agosto con Le Metamorfosi (sempre al d’Annunzio), che vede la partecipazione anche dell’attore abruzzese Milo Vallone.