L’Aquila: tentata estorsione a Chiodi e Pezzopane, 4 rinvii a giudizio. Avrebbero chiesto 35 mila euro all’allora presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi per bloccare la realizzazione di un film sulla sua relazione con la consigliera di parità Letizia Marinelli, vicenda emersa dall’inchiesta ‘Rimborsopoli’, film la cui uscita era annunciata nel periodo di campagna elettorale del 2014.
Lui si rifiutò di sborsare la cifra e denunciò tutto alla Digos. E avrebbero tentato di ricattare anche la senatrice Stefania Pezzopane per una foto che la ritraeva in una vasca idromassaggio con il fidanzato, Simone Coccia Colaiuta, e l’ex narcotrafficante Gennaro Bonifacio, immagine ritenuta compromettente, ma poi diffusa dai media. Per questo motivo oggi il giudice per le udienze preliminari del tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, ha rinviato a giudizio, con l’accusa di tentata estorsione in concorso, quattro persone. Si tratta di Gianfranco Marrocchi, 61enne di Lucoli (L’Aquila), Giovanni Volpe (60) di Battipaglia (Salerno), Raimondo Onesta (41) di Corfinio (L’Aquila) e Marco Minnucci (30) di Porto San Giorgio (Fermo). Marrocchi è imputato per entrambi i filoni dell’inchiesta, Volpe e Onesta solo per quello di Chiodi, Minnucci solo per quello della Pezzopane. La prima udienza del processo è stata fissata al 17 marzo 2017. Al termine dell’udienza preliminare di oggi l’avvocato sulmonese Alessandro Margiotta che, insieme al legale aquilano Angela Marinangeli, difende Raimondo Onesta, ha precisato: “Le accuse rivolte al mio assistito sono totalmente infondate e lo dimostreremo nel corso del dibattimento”.