Pescara perde il collegamento con la Croazia. Dal prossimo anno, infatti, Pescara non sarà più collegata con l’altra sponda dell’Adriatico. Lo scorso mese di giugno l’amministratore delegato della Snav, Raffaele Aiello, lo aveva annunciato senza mezzi termini. Dal 2017, infatti, la sua società non effettuerà più i collegamenti marittimi tra Pescara e la Croazia, a causa della scarsa qualità del Porto pescarese.
I fondali del porto canale potrebbero mettere a rischio le manovre di entrata e uscita delle imbarcazioni. La perdita dei collegamenti marittimi è stata confermata anche dal Presidente della Camera di Commercio di Pescara, Daniele Becci, profondamente deluso dopo gli sforzi fatti anche a livello economico, per garantire le rotte navali. Il Porto di Pescara, ha aggiunto ancora il Presidente Becci, non può più essere lasciato in queste condizioni. E’ necessario portare a termine l’iter del Piano regolatore Portuale. L’Abruzzo dunque sempre più isolato. Attualmente il Porto canale di Pescaraha fondali profondi circa 4 metri ma per consentire le operazioni di attracco e sbarco dei Traghetti della Snav occorrerebbero almento 6,5 metri, ha ricordato l’Ad Aiello, E’ bene ricordare che per il Porto Canale di Pescara sono stati stanziati 3,5 milioni per le attività straordinarie di manutenzione ed altri 15 milioni di euro per lo sfondamento della diga foranea. Il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, proprio stamani sul suo profilo network ha annunciato che ai primi di Ottobre incontrerà la proprietà della Snav. D’Alfonso ricorda inoltre che il Piano regolatore portuale, che contiene il progetto del nuovo scalo, è in dirittura d’arrivo e che ci sono 18,5 milioni per sistemare nel frattempo questa importante infrastruttura.
height=315Per il consigliere regionale delegato ai trasporti Camillo D’Alessandro “Sorprende la facilità con cui si provocano allarmismi: prima con la vicenda Ryanair, quindi con la fantomatica soppressione del Frecciarossa, ora con la Snav, sembra essere in corso una gara a chi “spara” il titolo più grosso. L’informazione alla cittadinanza va certamente data e garantita, altro -secondo D’Alessandro- è emettere da subito sentenze di morte per questioni che hanno tutto il tempo per essere affrontate e risolte”.