A Montesilvano la giunta del sindaco Maragno continua la lotta alla prostituzione di strada: tra blitz e sanzioni e aiuti alle donne sfruttate grazie a un protocollo d’intesa siglato con la comunità Papa Giovanni XXIII.
Ben 385 contatti, di cui 36 per la prima volta, e 17 colloqui telefonici: sono questi i numeri dell’attività svolta nei primi sei mesi del 2018, dalla comunità Papa Giovanni XXIII che ormai da quattro anni promuove sul territorio di Montesilvano il progetto “Contro la Tratta”, in convenzione con il Comune di Montesilvano.
“Abbiamo iniziato ormai quattro anni fa questo percorso di collaborazione con l’associazione di don Oreste Benzi, che opera in tutta Italia per salvare le ragazze dal racket della prostituzione”, ha dichiarato il sindaco Francesco Maragno. “I volontari settimanalmente danno il loro conforto alle donne che vivono il dramma dello sfruttamento della prostituzione, prospettando loro un futuro diverso e soluzioni per uscire dallo sfruttamento sessuale, tramite l’inserimento in percorsi di protezione. Un lavoro molto delicato, che vede i volontari con costanza e pazienza cucire con queste ragazze un rapporto confidenziale che le porta a fidarsi di loro”.
Nei primi sei mesi di attività di questo anno, secondo il report periodico elaborato dall’associazione, sono state effettuate 24 uscite settimanali, riportando 385 contatti totali con donne di età compresa tra i 18 e i 28 anni, di nazionalità prevalentemente nigeriana. A ognuna di loro è stato fornito il numero verde antitratta reperibile 24 ore su 24. Nello specifico sono stati effettuati 15 colloqui telefonici e 9 incontri a bassa soglia, per dare informazioni generali sui metodi e le possibilità di abbandonare la prostituzione coatta.
L’associazione ha promosso anche un’opera di sensibilizzazione per diffondere informazioni corrette sul fenomeno e denunciare la riduzione in schiavitù. Nel corso del semestre si sono svolti incontri di formazione e conoscenza con gruppi giovanili e parrocchiali e con il seminario diocesano. Sono stati numerosi i ragazzi del seminario che dopo un incontro di sensibilizzazione hanno deciso di partecipare all’unità di strada.
“Dalla sottoscrizione della convenzione a oggi l’associazione è riuscita a salvare ben 10 ragazze: un risultato davvero sorprendente”, ha ricordato il sindaco Maragno. “Oggi l’azione costante settimanale ha messo in evidenza una presenza fissa di vittime della tratta, ormai sul territorio anche da 2 o 3 anni. L’azione preziosissima della comunità è come sempre affiancata dall’attività di controllo posta in essere dalle forze dell’ordine e dagli operatori della polizia locale. Nello specifico i nostri vigili, in questo primo semestre hanno applicato 16 daspo, previsti nelle “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, ossia il decreto Minniti, ovvero gli ordini di allontanamento nei confronti delle prostitute. Parallelamente sono state elevate quasi 8.000 euro di sanzioni nei confronti dei presunti clienti, che violano l’ordinanza che stabilisce il divieto di contrattazione con persone che esercitano l’attività di meretricio”.
Affermo che, anche con le nuove disposizioni legislative, le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell’Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico.
P.S. I relativi soggetti possono essere sanzionati per evasione fiscale, anche per le tasse locali (art. 36 comma 34bis Legge 248/2006, come chiarificato dalla Cassazione con la Sentenza n. 10578/2011).
Inoltre, a prescindere dai riti voodoo, in ambito di prostituzione tra soggetti maggiorenni, mi domando il motivo per il quale a cadere vittime della tratta di persone a sfondo sessuale debbano essere sempre le donne straniere, mentre quelle italiane ne debbano essere quasi esenti, sia in Italia, sia all’estero ed il motivo per il quale i marciapiedi del sesso a pagamento si svuotano durante le vacanze natalizie e pasquali ed ad una certa tarda ora di notte, per non dire di osservare le stesse professioniste con uno smartphone in mano ed anche un’autovettura a disposizione. La risposta a tutto questo è quella che la schiavitù del sesso a pagamento non è molto diffusa.