Uccise vicino di casa il 25 aprile scorso a Pescara, secondo perizia, l’uomo era affetto da “patologia psichiatrica”.
“Mucciante al momento del fatto era affetto da una patologia psichiatrica che ne ha compromesso grandemente la capacità di autodeterminarsi”. E’ quanto stabilito dal professor Massimo Di Giannantonio, docente di Psichiatria alla facoltà di Medicina dell’Università D’Annunzio, incaricato dal gip del Tribunale di Pescara, Antonella Di Carlo, di effettuare una perizia psichiatrica su Roberto Mucciante, il 51 enne arrestato lo scorso aprile per aver ucciso con 38 coltellate il vicino di casa, Salvatore Russo, muratore di 58 anni. Il consulente del gip ha poi accertato che attualmente “Mucciante non presenta quelle caratteristiche psichiche che lo rendano pericoloso socialmente”. Secondo lo psichiatra, inoltre, il 51enne “è in grado di partecipare coscientemente al processo”. Ad avanzare la richiesta di perizia psichiatrica su Mucciante è stato il pm Valentina D’Agostino, a seguito dell’istanza presentata il 17 maggio scorso dai due difensori dell’omicida, gli avvocati Gianluigi Amoroso e Clara Di Sipio, in cui si sollecitava appunto la richiesta di incidente probatorio. Mucciante è accusato dell’omicidio del vicino con l’aggravante dei futili motivi “e segnatamente perche’ disturbato dai rumori a suo dire provenienti dall’appartamento in uso alla parte offesa e ai suoi familiari”. Il delitto e’ avvenuto a Pescara il 25 aprile scorso nel garage del palazzo dove vivevano Mucciante e Russo, rispettivamente al primo e al secondo piano, all’angolo tra via del Circuito e via Pian delle Mele, quasi al confine con Villa Raspa. La famiglia della vittima è rappresentata dagli avvocati Andrea Cocchini e Alessandro Dioguardi. La perizia sarà discussa nel corso dell’incidente probatorio fissato per il prossimo 6 dicembre.