Pasquetta con sorpresa per gli ornitologi abruzzesi: una rara Monachella osservata a Torino di Sangro.
Importante mantenere la naturalità delle spiagge anche per i migratori. “Pulizie” con mezzi meccanici irrispettose di fauna e flora: come avere un museo e distruggere i quadri di valore per ammirare un perfetto muro bianco. A Torino di Sangro un piccolo esempio di come gestire una spiaggia con delimitazioni e passerelle.
Una Pasquetta con sorpresa per i volontari della Stazione Ornitologica Abruzzese impegnati nei censimenti di rapaci e Fratino lungo la Costa dei Trabocchi.
“Nella spiaggia ciottolosa di Torino di Sangro Alessandra Iannascoli ha osservato una rara specie di passeriforme, la Monachella, osservata assai di rado in Abruzzo durante le migrazioni primaverile e autunnale.
Dichiara Alessandra Iannascoli, autrice dell’osservazione “Stiamo monitorando l’area costiera della costa dei Trabocchi per il Fratino e per i rapaci e mi sono imbattuta in questo bellissimo animale dalla colorazione contrastante di cui mi ha particolarmente colpito la sfumatura particolare del piumaggio che probabilmente da il nome alla specie. Abito in un comune della costa e in pochi mesi dedicandomi ai monitoraggi ho scoperto la presenza di specie non comuni e rare, tanto che a San Vito Chietino è nata una collaborazione tra amministrazione e Stazione Ornitologica Abruzzese. Così, con binocolo e macchina fotografica e tanta passione, riesco a dare il mio contributo fattivo alla tutela della natura della regione”.
Dichiara Augusto De Sanctis, consigliere della SOA “Le spiagge non sono sabbia o ciottoli da spianare con ruspe e mezzi meccanici. Troppo spesso sentiamo parlare di “erbacce” quando invece si tratta di specie di piante rarissime che sono anche fondamentali per combattere l’erosione costruendo piano piano le dune. Anche nelle spiagge ciottolose vivono specie di piante molto particolari adattate a questo ambiente estremo, privo di suolo, con temperature elevatissime e salsedine. La Monachella è una specie che frequenta appunto aree aride, con rocce e scarsa vegetazione e non è un caso che abbia scelto proprio questo sito per riposarsi durante l’estenuante migrazione in cui è fondamentale avere i cosiddetti siti di stopover, dove fermarsi per riposare e mangiare. Fortunatamente questo è un Sito di Interesse Comunitario, con delimitazione delle aree dove vivono le piante rare e passerelle per permettere una fruizione consapevole da parte dei turisti. Un esempio concreto, purtroppo di limitata estensione, di cosa fare nelle spiagge della Costa dei Trabocchi, dove purtroppo imperano i lavori di “pulizia” con i mezzi meccanici anche in siti”.