Un lotto di acqua Santa Croce in bottiglia di vetro, destinata solo ai ristoranti, ritirato per la presenza di particelle sospette. L’acqua imbottigliata a Canistro, in Abruzzo. Per l’azienda potrebbe essere colpa della cattiva conservazione dopo l’uscita dallo stabilimento.
Il ministero della Salute, in una nota emessa il 10 agosto, invita chi ha in deposito una o più bottiglie di vetro da litro di acqua oligominerale Santa Croce a controllare data e luogo di imbottigliamento e numero del lotto: se è stata imbottigliata a febbraio nello stabilimento Sorgente Fiuggino-Canistro (Aq) e il lotto è il numero BL060A10, scadenza marzo 2020, bisogna evitare di consumarla o servirla alla clientela e riportarla dove è stata acquistata. La nota ministeriale spiega la faccenda con la presenza consistente, nel suddetto lotto, di particelle in sospensione da caratterizzare. Il Ministero aggiunge però che tutti gli altri lotti sono sicuri. La Santa Croce srl ha disposto, in via preventiva e precauzionale, il ritiro dal commercio del lotto delle bottiglie da 1 litro di acqua oligominerale in vetro.
“Il richiamo – legge nella nota aziendale – si riferisce solo ed esclusivamente all’acqua minerale limitatamente al lotto indicato e garantisce l’assoluta purezza per tutti i prodotti e i lotti non indicati nella comunicazione. Il lotto ritirato riguarda poche bottiglie di vetro da un litro; il ritiro è solo a livello cautelativo, perché siamo in attesa di conoscere i riscontri del Ministero e le analisi della Asl provinciale di Frosinone, investita del caso in quanto avvenuto proprio in quell’area. Tuttavia dalle nostre analisi interne non risultano sostanze nocive per la salute. La problematica sarebbe riferita a piccoli frammenti visibili nella bottiglia da un litro, una situazione che può capitare perché l’acqua può mutare per svariati motivi, tra cui la non perfetta conservazione, una volta uscita dallo stabilimento e consegnata ai distributori”.