Sisma L’Aquila: Conapo, caserma vigili fuoco ancora al palo. Sindacato: disappunto e delusione a 11 anni dalla tragedia
“Ennesimo dietrofront nell’iter di ricostruzione della caserma dei vigli del fuoco dell’Aquila che dopo essersi visti danneggiare irrimediabilmente dal terremoto del 2009 la sede storica di via Pescara, demolita poi da loro stessi, ancora oggi non sanno se e dove ne verrà mai ricostruita una, degna di un capoluogo di regione in piena fase di ricostruzione post sisma”.
Lo denuncia il sindacato dei vigili del fuoco CONAPO che a 11 anni dal sisma dell’Aquila sottolinea di essere “da sempre sostenitore della necessità di delocalizzare la sede del Comando provinciale altrove data l’inadeguatezza del sito di via Pescara che nel frattempo non è neanche più rispondente alle accresciute necessità operative dei vigili del fuoco”. Il sindacato esprime “forte disappunto e delusione”.
“Basta prese in giro, basta incompetenti. Pretendiamo di sapere – attaccano i dirigenti sindacali – i veri motivi per cui l’acquisto dell’area di Coppito non è perfezionabile nonostante un avviso pubblico e fondi sufficienti, e chiediamo di farlo alla presenza di tutti i soggetti a vario titolo interessati, a cominciare dal titolare del sito”. “Abbiamo appena saputo – riferiscono Elio D’Annibale ed Ermanno Pitone, rispettivamente segretario regionale e provinciale dell’Aquila – che dopo quella della caserma Rossi è sfumata anche l’ipotesi, avanzata a suo tempo dalla nostra stessa amministrazione, di ricostruire la sede del comando provinciale dei vigili del fuoco dell’Aquila a Coppito, acquisendo a tale scopo un’area adiacente l’attuale direzione regionale Abruzzo. Il motivo sarebbe da attribuire a non meglio specificati ‘problemi tecnici’. Notizia, peraltro, che arriva in un momento in cui la ricostruzione della parte demolita della sede di via Pescara è ferma ormai da un anno e sulla cui sorte l’amministrazione VVF non sa darci risposte. Si brancola nel buio. Ad 11 anni dal terremoto e con i fondi ta tempo in cassa pronti da spendere per quest’opera”.